Silvana Stremiz – Vita
La vita ti lascia sempre alternative, la morte le esclude.
La vita ti lascia sempre alternative, la morte le esclude.
Sfogliando le pagine di un libro ci viene da pensare alla vita di ognuno di noi perché in realtà ognuno di noi è uno scrittore, ed ognuno di noi scrive un libro unico nel suo genere, la propria vita, si! Perché la vita è proprio come un grande libro fatto di tante e tante pagine, in cui si rincorrono ricordi di spensieratezza, scoperta, felicità, responsabilità, emozioni, sentimenti, gioie, dolori, sofferenze, ogni tanto qualche pagina è bagnata da lacrime per un amore finito, per un sentimento ferito. Qualche pagina è stata tirata via, ma il segno del suo strappo è ancora lì, in altre sono scritti momenti da ricordare: successi, conquiste, vittorie, poi giorno dopo giorno sempre una nuova pagina si aggiunge, pagine che hanno formano capitoli, tanti capitoli, uno diverso dall’altro, ma anche capitoli meravigliosi.
Nulla dovrebbe essere oltre la speranza. La vita è una speranza.
Viviamo non sapendo quando la vita finirà, perdendo tempo a pensare se fare una cosa oppure no e questo è un grosso errore.
Avevamo un mondo tutto nostro, accomunati da un modo particolare di vedere le cose, un mondo vero, seppur solo nostro. Come amiche avevamo le strade che suonavano una musica diversa ogni qual volta le calpestavi, in base al tuo livello di serenità, in base al materiale della scarpa, in base al tempo; Come luce avevamo gli occhi degli altri che ti dicevano quello che pensavano di te senza muoversi di una virgola, ti facevano capire quando secondo loro ti saresti dovuto fermare per un attimo a riflettere su alcune cose. Come bussola avevamo la calma, oggetto utile e conveniente per compiere qualsiasi cosa, facevamo tutto con la nostra calma in tasca, persino correre e sorridere… va be, avete mai visto qualcuno correre di corsa? Come casa avevamo il silenzio, l’unico modo per sentirci tutti assieme uniti, una prova generale di come capirci senza fare una mezza mossa, e non ci fraintendevamo mai. Come vita avevamo i nostri sorrisi, non importava di che colore fossero o quanti respiri facessero, l’importante era vederne sempre molti. Il nostro mondo.
Nel “gioco”, vincendo, si può dimostrare l’umiltà dell’uomo vero.Nel “gioco”, perdendo, si può dimostrare la dignità dell’uomo vero.Insomma, è difficile essere uomini, anche per gioco.
Quando ho smesso di pensare chi ero, ho ritrovato il mio essere.