Silvana Stremiz – Vita
A volte semplicemente non vi è più nulla di salvabile.
A volte semplicemente non vi è più nulla di salvabile.
Dire l’incredibile e fare l’improbabile: è giusto il tipo di vita che vorrei per me.
Nel labirinto esterno che mi circonda, lascio ogni traccia invisibile per ritrovare la strada del ritorno.
Drogarsi è privarsi della propria dignità.
E nulla poteva il sole, sotto l’ombra dell’olivo. Le mie parole, le tue; l’ascolto e la pace di umidi fili d’erba non calpestati ma prestati, al riposo di un pomeriggio; all’incontro e alla memoria. Lei, la memoria. Accompagnata dal tempo, impregnata tra le sue curve di odori e volti; di altri olivi, di altre piogge, di altre luci. Fino a diventare testimonianza, rendendo generosa giustizia a tutti i milioni di istanti, di cui è fatta una vita.
I cattivi vivono per mangiare e bere, mentre i buoni mangiano e bevono per vivere.
La vita senza amore non è vita, è solo sopravvivenza.
Dire l’incredibile e fare l’improbabile: è giusto il tipo di vita che vorrei per me.
Nel labirinto esterno che mi circonda, lascio ogni traccia invisibile per ritrovare la strada del ritorno.
Drogarsi è privarsi della propria dignità.
E nulla poteva il sole, sotto l’ombra dell’olivo. Le mie parole, le tue; l’ascolto e la pace di umidi fili d’erba non calpestati ma prestati, al riposo di un pomeriggio; all’incontro e alla memoria. Lei, la memoria. Accompagnata dal tempo, impregnata tra le sue curve di odori e volti; di altri olivi, di altre piogge, di altre luci. Fino a diventare testimonianza, rendendo generosa giustizia a tutti i milioni di istanti, di cui è fatta una vita.
I cattivi vivono per mangiare e bere, mentre i buoni mangiano e bevono per vivere.
La vita senza amore non è vita, è solo sopravvivenza.
Dire l’incredibile e fare l’improbabile: è giusto il tipo di vita che vorrei per me.
Nel labirinto esterno che mi circonda, lascio ogni traccia invisibile per ritrovare la strada del ritorno.
Drogarsi è privarsi della propria dignità.
E nulla poteva il sole, sotto l’ombra dell’olivo. Le mie parole, le tue; l’ascolto e la pace di umidi fili d’erba non calpestati ma prestati, al riposo di un pomeriggio; all’incontro e alla memoria. Lei, la memoria. Accompagnata dal tempo, impregnata tra le sue curve di odori e volti; di altri olivi, di altre piogge, di altre luci. Fino a diventare testimonianza, rendendo generosa giustizia a tutti i milioni di istanti, di cui è fatta una vita.
I cattivi vivono per mangiare e bere, mentre i buoni mangiano e bevono per vivere.
La vita senza amore non è vita, è solo sopravvivenza.