Silvia Devitofrancesco – Destino
Avvertivo strane sensazioni. Avevo paura di ciò che sarebbe potuto accadere e avevo paura per me.
Avvertivo strane sensazioni. Avevo paura di ciò che sarebbe potuto accadere e avevo paura per me.
Che cosa vuole diventare l’Uomo, da cosa vogliono fuggire i Santi, rapendo, tenendo prigioniero e macellando il Fuoco Segreto per moltiplicarsi da esso? Il Creatore? Per creare cosa? Il cibo bruciante da apparenze splendide e menti acute, ma la carne mortale non può reggere sotto un siffatto potere. Resisterà un milione di anni, forse un miliardo, ma dopo indecente condotta davanti alle creature di altre stelle, nei maligni e malfidati consigli del Maestro, la Maschera, Gesù, che ha voluto salvare la Maddalena, la Rosa, volendosi rendere immortali (l’odio a quanto pare è sconfinato in pazzia), si sono condannati, lo spirito e la materia arderanno come torcia in un ultimo e insanabile singulto di tenebra.(Non cuore d’inchiostro, ma Mente Scientifica. Non il desiderio di spostare gli oggetti col pensiero, ma il desiderio di onestà e di ottenere le cose con le proprie forze, salverà i discepoli. Nessun maleficio può cambiare la verità, non per moralità, ma per sopravvivenza.)
È parte della nostra natura soffrire, come lo è anche gioire è questa la vera essenza che fa di noi ciò che siamo.
Alla fine noi vinceremo, perché moriremo liberi.
Neanche il futuro è più quello di una volta.
Aromatico. Inaspettato. Crudele. Questo è il destino.
Spesso le grandi imprese nascono da piccole opportunità.