Silvia Nelli – Comportamento
Grazie al mio istinto, al mio sesto senso che ho imparato ad ascoltare evito fregature e prese per il culo. Non mi stancherò mai di dirvi: “Ascoltatelo”! Credetemi non sbaglia mai.
Grazie al mio istinto, al mio sesto senso che ho imparato ad ascoltare evito fregature e prese per il culo. Non mi stancherò mai di dirvi: “Ascoltatelo”! Credetemi non sbaglia mai.
È quasi Natale; e dopo di lui arriverà la notte del 31. Ricordo ormai che sono almeno tre o quattro anni che in quella notte guardo il cielo con gli occhi colmi di lacrime mandando i miei auguri a chi non c’è più, a chi avrebbe dovuto esserci ma se ne è andato, a chi avrei voluto ci fosse ma è andata male. Guardo lassù, in quel buio cielo e mi ci rispecchio, ci sprofondo con il mio vuoto, le mie malinconie. Il calore delle lacrime mi fa sorridere un po pensando che ogni anno non cambia mai nulla. Per questo questa volta non alzerò gli occhi al cielo, non festeggerò niente per scelta perché niente è cambiato e ormai ho perso la speranza che qualcosa possa cambiare.
Lo sguardo riesce a comunicare prima delle parole e della gestualità del corpo.
Mi sono resa conto che le persone il più delle volte non sono invidiose di…
Io sono così, hai due scelte: accettarmi o allontanarti. Ma ricordati che se sceglierai la seconda non ci sarà una terza scelta a cui aggrapparsi.
“Miagolare l’idioma degli umani è tabù”.Così recitava la legge dei gatti, e non perché loro non avessero interesse a comunicare. Il grosso rischio era nella risposta che avrebbero dato gli umani. Cosa avrebbero fatto con un gatto parlante? Sicuramente lo avrebbero chiuso in una gabbia per sottoporlo a ogni genere di stupidi esami, perché in genere gli umani sono incapaci di accettare che un essere diverso da loro li capisca e cerchi di farsi capire. I gatti sapevano, per esempio, della triste sorte dei delfini, che si erano comportati in modo intelligente con gli umani e così erano stati condannati a fare i pagliacci negli spettacoli acquatici. E sapevano anche delle umiliazioni a cui gli umani sottopongono qualsiasi animale che si mostri intelligente e ricettivo con loro. Per esempio i leoni, i grandi felini, obbligati a vivere dietro le sbarre e a vedersi infilare tra le fauci la testa di un cretino; o i pappagalli, chiusi in gabbia a ripetere sciocchezze. Perciò miagolare nel linguaggio degli umani era un grandissimo rischio per i gatti.
Là dove manca il timore il disordine primeggia.