Silvia Nelli – Comportamento
Chi sente il bisogno di parlare sempre e solo degli altri è perché non ha un cazzo di suo da raccontare.
Chi sente il bisogno di parlare sempre e solo degli altri è perché non ha un cazzo di suo da raccontare.
Il tuo silenzio fa troppo rumore…
Siamo “bianco neri”. Siamo bianchi come la luce e neri come il buio in cui vi abbiamo per l’ennesima volta lasciato. Un campo spesso contestato, un nome spesso storpiato: da Juventini a “rubentini”. Ma in realtà nessuno è santo. Siamo a 33 e in questo bellissimo caso, amici miei, comunque giri quel numero, sempre 33 sono! Chiamateci come volete, disprezzateci. Mentre voi parlate, divorati dalla rabbia, sperando in un affondo noi trionfiamo per la 33esima volta alla faccia vostra. Ne esistono di colori, ma qualsiasi altro colore che non sia “bianco nero” è bello da ammirare solo nell’arcobaleno, nelle emozioni e nelle sfumature di un tramonto. Ma su un campo di calcio, sempre e solo “bianco nero” sia.
È difficile dimenticare qualcosa che ci ha fatti stare bene. Che ci ha illuminato il cammino nella notte più buia. È difficile accettare e lasciare andare chi ha saputo renderti migliore e farti sentire diverso. Ma anche la cosa più bella spesso si consuma, si esaurisce e lascia solo il ricordo. Un ricordo che apre una ferita, ma che amplia il tuo bagaglio di esperienza.
Mi piacerebbe che con la scusa della fine del mondo, giovedì sera, tutti prendessimo una…
Facciamo il pieno di sogni e regaliamone qualcuno, magari se ne realizza qualcuno in più anche a noi…
Ecco che le soddisfazioni prima o poi arrivano, ecco che chi si credeva migliore ti vede passare avanti e resta dietro, ascoltando il fruscio che fa il suo “io” di cartone che decade!