Silvia Nelli – Destino
Quando incontri qualcuno che ti capisce anche quando non dici niente, stai certo che hai avuto uno dei più grandi regali che il destino potesse farti.
Quando incontri qualcuno che ti capisce anche quando non dici niente, stai certo che hai avuto uno dei più grandi regali che il destino potesse farti.
A te che credi che il mondo sia fatto in un unico modo: il tuo,…
Esserci sempre, esserci per tutti. Ah, che utopia! Sarebbe più corretto dire che ci siamo per chi decidiamo di esserci, che ci siamo quando decidiamo di esserci. C’è chi c’è per chi e cosa gli conviene e per chi dovrebbe non c’è mai! C’è chi c’è solo per se stesso e per chi c’è stato per lui è sempre assente. Poi ci sono quelli come me, quelli come me ci sono per chi merita, per chi c’è stato, ma soprattutto per chi sul treno della vita ha preso un posto in prima classe, senza comprarsi la mia fiducia, ma guadagnandosela nel tempo con sacrifico e con costanza.
Siate uomini di animo sincero e donne di valore, ma soprattutto siate persone degne di essere chiamate tali. Non servono macchine lussuose, case enormi e portafogli pieni per esserlo. Basta avere umanità, umiltà e sincerità nel cuore. Basta avere un cervello che funziona nel modo giusto. Anche se per molti purtroppo il modo “giusto” non è il nostro… Proprio per questo forse il mondo spesso va al contrario.
Ricominciare da zero. Quante volte l’ho fatto! Ed ogni volta ho pensato di non farcela, ma invece ogni volta è stata una vittoria. Niente mi fa paura ormai, niente mi scoraggia. Nessuno può giudicare le tue scelte, la tua vita, il tuo pensare e le sue ragioni. Il giudizio è qualcosa che scivola fuori dalle bocche superficiali. La ragione e il rispetto è qualcosa che vive nell’anima di persone vere.
Chi può sapere quando il suo mondo sta per cambiare? Chi può dire, prima che succeda, che ogni esperienza precedente, tanti anni, sono stati una preparazione inutile. Immaginatevi un vecchio quasi analfabeta in lotta contro una lingua nemica, un ragazzino esausto in lotta contro il sonno. E tra loro nient’altro che le parole di un altro straniero, faticosamente tradotte dal suono natio in quello di una parlata aliena. Chi avrebbe potuto sospettare che il mattino seguente si sarebbe risvegliato un bambino diverso? Io ricordo solo la battaglia per respingere la stanchezza. Una settimana dopo non mi ero ancora reso conto di quello che era successo quella sera, delle porte che si erano definitivamente chiuse e di quelle che si erano spalancate. Forse avrei dovuto intuirlo, o forse no; chi è in grado di avvertire la rivelazione nel vento?
È stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati.