Silvia Nelli – Figli e bambini
È a te che vorrei dedicare i miei giorni, le mie ore. È di te che parlano i miei silenzi e i miei sogni. È te che voglio raggiungere ogni volta che il mondo mi crolla addosso: te; figlio mio!
È a te che vorrei dedicare i miei giorni, le mie ore. È di te che parlano i miei silenzi e i miei sogni. È te che voglio raggiungere ogni volta che il mondo mi crolla addosso: te; figlio mio!
Chi come me ha l’amore dentro al cuore non può accontentarsi di qualcosa che “compensa”….
Ogni figlio che perdiamo è un passo indietro per tutta l’umanità.
Sai!? Se mi chiedessero oggi cosa sia l’amore grazie a te, non saprei rispondere. L’amore è un qualcosa che ferisce quando chiede di non essere ferito. Qualcosa che mente spudoratamente mentre supplichi la banale verità. L’amore è un’illusione che vive dentro finte realtà. L’amore è il “pretendere” ciò che si vuole da chi ti avrebbe dato il suo mondo senza chiedere. L’amore è ascoltare se stessi e pretendere di essere ascoltati e capiti mentre non si riesce nemmeno a vedere due occhi pieni di lacrime e un cuore che va in mille pezzi. L’amore è quel rumore e doloroso senso di vuoto che hai lasciato senza nemmeno preoccupartene. L’amore… per me era altro, ma grazie a te oggi questa è la visione che di lui ho.
Quando hai sentito arrivare l’amore, avrai sicuramente saputo riconoscere il rumore e assaporarne il sapore, diverso dei suoi passi quando se ne va.
Le persone più belle sono quelle che sanno regalarti un sorriso disinteressato. Purtroppo di quanto finto e di convenienza possa essere un sorriso ce ne rendiamo conto troppo tardi.
Ci sono consapevolezze che solo il cuore conosce. Ci sono persone pronte a metterle in discussione ma ricordati che se non sei tu ad esserne certa per prima, potranno far di te ciò che vogliono. Alza la testa e non essere mai il momento o l’attimo, alza la testa e non essere mai il tutto, alza la testa e sorridi per essere la “costanza” la “gioia” la “certezza”. Vivi per te perché chi davvero a te ci tiene ti segue in un cammino fatto a “due”; nessuno corre appresso ad una mano che sfugge nemmeno il più stupido lo farebbe. Ho capito cosa significa soffrire e far soffrire quando ho visto me mettere me stessa al secondo posto di fronte a qualcuno ma dopo essermi rimessa al primo non ho mai provato minimamente a mettere qualcuno al secondo posto dietro me almeno non coloro a cui dico di tenere. Sentirsi rispettati è fondamentale e rispettarsi lo è ancora di più.