Silvia Nelli – Stati d’Animo
Amo le persone coerenti con se stesse e non quelle che lo sono solo con cosa gli fa comodo.
Amo le persone coerenti con se stesse e non quelle che lo sono solo con cosa gli fa comodo.
Perché la gente ha pudore, quasi timore della cosa più naturale al mondo, essere se stessa? Come se io avessi vergogna di respirare, di camminare, di vedere. Si vive con tutti quegli abbracci mancati, quegli sguardi deviati, quelle parole abortite in gola, quei vaffanculo smorzati tra i denti. Se imparassimo a svestirci dell’opinione altrui indossando il cuore, vivremmo la nostra vera vita, non quella che per inerzia abbiamo creduto di vivere finora.
Alla fine ti stanchi dei doppi sensi della gente, delle sue interpretazioni e manipolazioni, delle battute poi ritratte. Di ciò che riporta ad altri e tu capisci, perché sei nata un tantino intelligente. Sei stanca perché dove non c’è alla base il rispetto non c’è un sentimento vero o sano. Ti stanchi e molli la presa. Non per cattiveria. No. Ma perché non ti fa proprio bene. E in primo luogo sei tu che conti davvero.
Resto sempre incastrata tra il volare e il cadere.
Amare. Odiare. Sorridere anche se dentro si è disperati, l’orgoglio che prevale. Litigate esagerate, seguite dal silenzio per aver smesso di parlarsi. Ricominciare a guardarsi, accarezzarsi e in un secondo ogni risentimento è passato, l’amore era rimasto lì per tutto il tempo in attesa di poterlo vivere ancora.
Una donna ti aspetta, ti capisce, ma non ti da lungo credito. Quando “attesa” diventa “approfittarsi”!
Quante volte mi son detta: Mai più. Intanto il “mai” svaniva mentre il “più” si moltiplicava.
Perché la gente ha pudore, quasi timore della cosa più naturale al mondo, essere se stessa? Come se io avessi vergogna di respirare, di camminare, di vedere. Si vive con tutti quegli abbracci mancati, quegli sguardi deviati, quelle parole abortite in gola, quei vaffanculo smorzati tra i denti. Se imparassimo a svestirci dell’opinione altrui indossando il cuore, vivremmo la nostra vera vita, non quella che per inerzia abbiamo creduto di vivere finora.
Alla fine ti stanchi dei doppi sensi della gente, delle sue interpretazioni e manipolazioni, delle battute poi ritratte. Di ciò che riporta ad altri e tu capisci, perché sei nata un tantino intelligente. Sei stanca perché dove non c’è alla base il rispetto non c’è un sentimento vero o sano. Ti stanchi e molli la presa. Non per cattiveria. No. Ma perché non ti fa proprio bene. E in primo luogo sei tu che conti davvero.
Resto sempre incastrata tra il volare e il cadere.
Amare. Odiare. Sorridere anche se dentro si è disperati, l’orgoglio che prevale. Litigate esagerate, seguite dal silenzio per aver smesso di parlarsi. Ricominciare a guardarsi, accarezzarsi e in un secondo ogni risentimento è passato, l’amore era rimasto lì per tutto il tempo in attesa di poterlo vivere ancora.
Una donna ti aspetta, ti capisce, ma non ti da lungo credito. Quando “attesa” diventa “approfittarsi”!
Quante volte mi son detta: Mai più. Intanto il “mai” svaniva mentre il “più” si moltiplicava.
Perché la gente ha pudore, quasi timore della cosa più naturale al mondo, essere se stessa? Come se io avessi vergogna di respirare, di camminare, di vedere. Si vive con tutti quegli abbracci mancati, quegli sguardi deviati, quelle parole abortite in gola, quei vaffanculo smorzati tra i denti. Se imparassimo a svestirci dell’opinione altrui indossando il cuore, vivremmo la nostra vera vita, non quella che per inerzia abbiamo creduto di vivere finora.
Alla fine ti stanchi dei doppi sensi della gente, delle sue interpretazioni e manipolazioni, delle battute poi ritratte. Di ciò che riporta ad altri e tu capisci, perché sei nata un tantino intelligente. Sei stanca perché dove non c’è alla base il rispetto non c’è un sentimento vero o sano. Ti stanchi e molli la presa. Non per cattiveria. No. Ma perché non ti fa proprio bene. E in primo luogo sei tu che conti davvero.
Resto sempre incastrata tra il volare e il cadere.
Amare. Odiare. Sorridere anche se dentro si è disperati, l’orgoglio che prevale. Litigate esagerate, seguite dal silenzio per aver smesso di parlarsi. Ricominciare a guardarsi, accarezzarsi e in un secondo ogni risentimento è passato, l’amore era rimasto lì per tutto il tempo in attesa di poterlo vivere ancora.
Una donna ti aspetta, ti capisce, ma non ti da lungo credito. Quando “attesa” diventa “approfittarsi”!
Quante volte mi son detta: Mai più. Intanto il “mai” svaniva mentre il “più” si moltiplicava.