Silvia Nelli – Stati d’Animo
Grazie, ma io alla ricchezza esteriore preferisco salvaguardare quella interiore. Quella mi appaga la coscienza, l’altra no!
Grazie, ma io alla ricchezza esteriore preferisco salvaguardare quella interiore. Quella mi appaga la coscienza, l’altra no!
Le emozioni non hanno data, quando le rivivi sono sempre “presente”.
Mi nutro di primavere solo mie. I miei colori. I miei climi. Si portano dietro cime innevate ed il freddo degli animi. Dipingono giornate di pioggia sulle pareti della stanza cadere a goccia di lacrima come vernice fresca e creare solchi che scavano l’intonaco delle guance seguire lo zigomo in una curva perfetta generare iperbole tra gli assi della tristezza cadermi adiacente al cuore tangente alle intime devastazioni. Odorerei la seta d’una rosa finta con lo stesso abbandono di una vera se la morte dei petali di quelle secche non m’emanassero ancora essenze vive.
Non riesco a liberare il sentimento dall’oggetto: l’amore da solo non mi è sufficiente. Quando sono nostalgico, io voglio assaporare la mia nostalgia come assaporo le mie gioie.
Appartenere veramente a qualcuno non è “viverci”, ma viversi e condividersi.
I treni partiti senza portarci via non si fermeranno più qua, finché la certezza non ci abbandonerà e ancora la pioggia cadrà.
Mi sono accorta che le persone parlano di te nel modo in cui dovrebbero parlare di loro. Accusano te di ciò di cui dovrebbero accusare se stessi. Ti dicono che sei ciò che loro sono. Si chiama senso di inferiorità.