Silvia Nelli – Vita
Nella vita “tra il dire e il fare si dice che c’è di mezzo il mare”. No! Tra il dire e il fare o c’è il silenzio oppure c’è un chiaro e schietto vaffanculo!
Nella vita “tra il dire e il fare si dice che c’è di mezzo il mare”. No! Tra il dire e il fare o c’è il silenzio oppure c’è un chiaro e schietto vaffanculo!
È tutta una danza confusa dove nessun movimento ha un proprio tempo, ci si muove perché si deve, perché si sa, sappiamo, che se ci si ferma è impossibile andare avanti. Non riusciremo mai ad azzeccare il tempo giusto, il ritmo scorrerà mentre noi, stanchi, cercheremo di stargli dietro. È tutto troppo veloce ed il tempo non si ferma,, la musica si alza e si abbassa e non si può far altro che seguirne il vortice sperando di arrivare prima o poi alla fine della canzone, dove tutto, si spera, andrà meglio. Dove “questa cosa” avrà una definizione, un modo per chiamarla, e non sarà solo qualcosa che esiste ma è precaria. Non sarà più appesa ad un filo, quando la musica si spegnerà tutto avrà un posto giusto in cui stare, un tempo in cui ballare e il proprio ritmo da seguire.
Se avessi voluto essere perfetta e impeccabile, avrei potuto fare come fanno molti: fingere, raccontarmi per ciò che non sono e usare l’ipocrisia a convenienza. Se ci tenevo ad apparire santa facevo come molti, giravo ovunque lodandomi da sola, proclamandomi piena di valori e pregi. Però a me di essere perfetta non mi è mai importato nulla! Anzi… ad essere sincera le persone perfettine mi stanno proprio sulle scatole per il semplice fatto che nessuno è perfetto! Se tutti capissimo questo forse ci sarebbe meno convinzione e più umiltà!
Non importa sbattere le ciglia, oscillare le chiappe e fare moine da donna provocatrice per far perdere la testa ad un uomo. Queste cose accendono i maschi. Un vero uomo cerca altro. È il tuo sorriso e il modo in cui parte e trascina il suo che lo tiene li con gli occhi su di te. È quel modo di fare delicato e sicuro ma capace di attrarlo a fare in modo che abbia voglia di restare. È la mente, i pensieri e la maturità che fanno i modo che ti appartenga veramente e non solo per una notte!
Alla fine i giorni belli non passano come quelli brutti. Quelli belli volano, corrono via e tu fai di tutto per non farli passare. Quelli brutti, invece, restano, e vanno lenti, così lenti che ti rimangono incisi sul corpo come una cicatrice. Non do peso a ciò che mi fa stare bene ma a ciò che mi fa stare male. Quindi non venitemi a dire che i giorni belli passano proprio come quelli brutti perché qui non passa proprio un bel niente.
Sono consapevole che non sono perfetta. Sono consapevole di sbagliare in tante cose. E per questo cerco di rimediare, ma sono anche consapevole che le mie imperfezioni mi rendono quella che sono. Quella persona che tra mille lacrime ha imparato a sorridere ed apprezzare il dono della vita ogni giorno.
“La Vita ha un senso concreto se riparto da qui” stava scritto sulla parete scrostata della cella 101 “Dalle pareti umide che mi avvolgevano sin dal grembo materno”