Silvio Berlusconi – Politica
Sono condannato a continuare e ad andare avanti anche per un fatto di orgoglio e storia personale. La metà del Paese mi detesta, l’altra metà mi sostiene e forse mi ama.
Sono condannato a continuare e ad andare avanti anche per un fatto di orgoglio e storia personale. La metà del Paese mi detesta, l’altra metà mi sostiene e forse mi ama.
Chi si definisce servitore di uno stato che non serve ai cittadini migliori ma solo ai peggiori è solo servo di stesso.
Non è il Giudice né lo Storico a condannare un atto, ma è chi lo compie a condannarsi per sempre.
Nella prima repubblica i politici predicavano sempre bene ma razzolavano spesso assai male, adesso non sanno neppure più predicare bene, sanno soltanto razzolare male.
Nelle aule dei tribunali fra un po’ invece che sentir dire imputato alzatevi sentiremo dire deputato alzatevi, senatore alzatevi, burocrate alzatevi. Però se nel paese qualcuno dice: “italiani alzatevi, rialzatevi”, nessuno si muove nessuno ha la forza di farlo.
Il Sindaco di Roma ha tolto tutte le prostitute per strada e le ha consegnate a Berlusconi: ci penserà lui a trovargli un posto in parlamento.
Non può definirsi popolo una comunità dominata dall’odio e dalla negazione dell’essere. Di ciò colpe e ragioni sono patrimonio di tutti e la conseguenza finale non potrà non essere l’autodistruzione.