Simona Barè Neighbors – Ricordi
Non si può dire addio a qualcuno fintanto che nella nostra mente ci sono i ricordi. A chi vive nelle nostre memorie non abbiamo detto addio.
Non si può dire addio a qualcuno fintanto che nella nostra mente ci sono i ricordi. A chi vive nelle nostre memorie non abbiamo detto addio.
Certi oggetti portano lo stesso ricordo nonostante siano sbiaditi.
L’idea di perdere qualcosa che si ama è pari a morire. Più volte sono morto. Ricordo la dolce voce di chi mi disse ti amo, un ricordo ormai solo un ricordo.
Lasciarsi cullare dai bei bei ricordi del passato non è sempre un male, serve a lenire i dolori e le ferite che il presente ci lascia e ad alleviare le tensioni, le ansie, le paure che il futuro ci riserva.
Il ricordo è una lacrima che si infrange su quella carezza che non si avrà più.
E vivrai per sempre, nelle nostre menti che si chiedono un senso, che si trascinano avanti e trovano la forza nel barlume d’infinita bellezza che ci hai lasciato per sempre, nonostante il tuo corpo non viva più, ma il tuo ricordo vibri ancora potentemente.
Quanto sono subdoli, riescono perfettamente a mimetizzarsi nella quotidianità di un oggetto dimenticato nel cassetto, nella banalità delle parole di una canzone che distrattamente passa in radio, nella stanchezza di un tramonto. Restano nascosti nell’oscurità dei vicoli ciechi dell’animo per giorni, mesi, anche delle vite intere per poi palesarsi in tutta la loro sadica maestosità, liquefacendosi e solcando il tuo viso come un aratro arrugginito su terra friabile. Tu sei lì, inerme, a farti travolgere, barchetta di carta nel ruscello, ad osservare stupefatto la tua vita in fiamme e un secchio di lacrime in mano per spegnerle, incapace di ricordare che devi dimenticare. E li chiamano semplicemente ricordi.