Ciò che dà alle donne chiuse nell’omosessualità un carattere virile non è la loro vita erotica, che, al contrario, le confina in un universo femminile; è l’insieme delle responsabilità che sono costrette ad assumere in quanto fanno a meno degli uomini.
Non spetta alla psicoanalisi risolvere il problema dell’omosessualità. Essa deve accontentarsi di rivelare i meccanismi psichici responsabili della scelta oggettuale e di individuare i sentieri che da essi vanno alle disposizioni istintuali.
Io sono io, non sono mio padre, né mia madre. Non sono neppure il sogno di me che loro speravano. Sono solo un uomo che a un certo punto della vita ha deciso chi essere e ha scelto di essere se stesso. Senza maschere, senza pudori e senza menzogne.
Gli omosessuali hanno molto rispetto per sé stessi, per esempio, non si concedono alle donne.
Quando scoprono che sono gay, alcuni che dicevano di amare le mie frasi e poesie smettono subito di leggermi e si ritirano nel silenzio.
Non esiste la diversità… è una parola creata dall’uomo per potersi nascondere e non dover affrontare un’altra parola ben più terrificante: ignoranza.
Un gay non smetterà mai di essere un gay. È la sua immutabile e immanipolabile natura, e senza di essa non sarebbe più se stesso.