Simone Weil – Desiderio
L’intelligenza non può che essere condotta dal desiderio.
L’intelligenza non può che essere condotta dal desiderio.
Se la fiducia in quello che credi è cosi forte nemmeno il tempo potrà mai spegnere il desiderio di realizzarlo.
Non ci si aspetta che la vita elargisca gioie e piaceri a piene mani, ma si spera che non ci sorprenda con altri calici amari ad ogni piè sospinto.
Quello che vorrei non lo dico, non lo dico mai. Lo lascio lì, rinchiuso a chiave in un silenzio che mi urla dentro.
La vita è un percorso ad ostacoli, strade in salita, strapiombi, ma anche giornate assolate, e bellissime notti di stelle, guardando avanti a noi abbiamo nella nostra strada pozzanghere e fiori cerchiamo di non cadere nel fango, raccogliamo solo fiori.
Vorrei che quando guardi altri occhi, ti accorgessi che sono i miei quelli che cerchi.
Appoggio il viso al vetro, voglio gustare il paesaggio, imprimerlo nella mente, ogni più lieve sfumatura. Le tue braccia che dolcemente mi afferrano, appoggio la testa sul tuo petto, ed i nostri occhi guardano quel lago in lontananza, quella lastra di ghiaccio che lo ricopre, consci che sarà il nostro ultimo incontro. Non voglio sprecare il tempo che ci rimane a guardare l’inverno che sta passando, quel gelo lo sento nel cuore. Mi giro verso te, inizio a spogliarmi, voglio che tu mi guardi, i tuoi occhi seguono ogni mio movimento. M’avvicino a te, solo un piccolo lembo di pizzo, separa le tue mani dal mio corpo. Ma non c’è fretta, ed inizio a sbottonarti la camicia, te la faccio scivolare via, e dove le mie mani passano, la mia bocca si ferma. Sento prepotente il tuo bisogno, le mani si spostano sui bottoni dei pantaloni, gioco con te. Li slaccio, scivolano sulle gambe, sposto la mano per far spazio alle mie labbra. Sento che oramai sei mio, mi allontano, ti guardo ed ora inizia tu a giocare con me!