Simone Weil – Libri
Tutti quelli che scrivono per mentire dovrebbero essere processati.
Tutti quelli che scrivono per mentire dovrebbero essere processati.
Vorrei trovarmi su un’isola di pagine, edificarvi immagini, godere l’irrealtà.
Che bello essere per una volta il dominante ostile che si prende il suo dannato pezzo più grande. Che liberazione essere io, stavolta, lo stronzo.
Una frase sola è netta e bella. Già la successiva le toglie qualcosa.
Chi veda soltanto una coda, facendo astrazione dal mostro a cui essa appartiene, potrà stimarla per se stessa mostruosa. Bisognerà riattaccarla al mostro; e allora non sembrerà più tale, ma quale dev’essere, appartenendo a quel mostro. Una coda naturalissima.
Qualcosa, qualcuno, qualche spirito ci perseguitava tutti attraverso il deserto della vita ed era scritto che ci afferrasse prima che raggiungessimo il cielo. Naturalmente adesso che ci torno su col pensiero, questo non è altro che la morte; la morte ci raggiungerà prima del cielo. L’unica cosa per la quale languiamo nei nostri giorni di vita, che ci fa sospirare e lamentarci e sottostare a dolci nausee di ogni specie, è il ricordo di una certa felicità perduta che probabilmente è stata sperimentata nell’alvo materno e può riprodursi solamente (quantunque noi si detesti ammetterlo) nella morte. Ma chi è che vuol morire? Nell’incalzare degli avvenimenti continuavo a pensare a questo nel fondo della mia mente. Lo dissi a Dean ed egli lo riconobbe istantaneamente come la pura e semplice nostalgia della morte; e poiché nessuno di noi può tornare alla vita, lui, giustamente, non voleva aver niente a che farci, e allora mi trovai d’accordo con lui.
Le librerie sono piene di capolavori pallosissimi.
Vorrei trovarmi su un’isola di pagine, edificarvi immagini, godere l’irrealtà.
Che bello essere per una volta il dominante ostile che si prende il suo dannato pezzo più grande. Che liberazione essere io, stavolta, lo stronzo.
Una frase sola è netta e bella. Già la successiva le toglie qualcosa.
Chi veda soltanto una coda, facendo astrazione dal mostro a cui essa appartiene, potrà stimarla per se stessa mostruosa. Bisognerà riattaccarla al mostro; e allora non sembrerà più tale, ma quale dev’essere, appartenendo a quel mostro. Una coda naturalissima.
Qualcosa, qualcuno, qualche spirito ci perseguitava tutti attraverso il deserto della vita ed era scritto che ci afferrasse prima che raggiungessimo il cielo. Naturalmente adesso che ci torno su col pensiero, questo non è altro che la morte; la morte ci raggiungerà prima del cielo. L’unica cosa per la quale languiamo nei nostri giorni di vita, che ci fa sospirare e lamentarci e sottostare a dolci nausee di ogni specie, è il ricordo di una certa felicità perduta che probabilmente è stata sperimentata nell’alvo materno e può riprodursi solamente (quantunque noi si detesti ammetterlo) nella morte. Ma chi è che vuol morire? Nell’incalzare degli avvenimenti continuavo a pensare a questo nel fondo della mia mente. Lo dissi a Dean ed egli lo riconobbe istantaneamente come la pura e semplice nostalgia della morte; e poiché nessuno di noi può tornare alla vita, lui, giustamente, non voleva aver niente a che farci, e allora mi trovai d’accordo con lui.
Le librerie sono piene di capolavori pallosissimi.
Vorrei trovarmi su un’isola di pagine, edificarvi immagini, godere l’irrealtà.
Che bello essere per una volta il dominante ostile che si prende il suo dannato pezzo più grande. Che liberazione essere io, stavolta, lo stronzo.
Una frase sola è netta e bella. Già la successiva le toglie qualcosa.
Chi veda soltanto una coda, facendo astrazione dal mostro a cui essa appartiene, potrà stimarla per se stessa mostruosa. Bisognerà riattaccarla al mostro; e allora non sembrerà più tale, ma quale dev’essere, appartenendo a quel mostro. Una coda naturalissima.
Qualcosa, qualcuno, qualche spirito ci perseguitava tutti attraverso il deserto della vita ed era scritto che ci afferrasse prima che raggiungessimo il cielo. Naturalmente adesso che ci torno su col pensiero, questo non è altro che la morte; la morte ci raggiungerà prima del cielo. L’unica cosa per la quale languiamo nei nostri giorni di vita, che ci fa sospirare e lamentarci e sottostare a dolci nausee di ogni specie, è il ricordo di una certa felicità perduta che probabilmente è stata sperimentata nell’alvo materno e può riprodursi solamente (quantunque noi si detesti ammetterlo) nella morte. Ma chi è che vuol morire? Nell’incalzare degli avvenimenti continuavo a pensare a questo nel fondo della mia mente. Lo dissi a Dean ed egli lo riconobbe istantaneamente come la pura e semplice nostalgia della morte; e poiché nessuno di noi può tornare alla vita, lui, giustamente, non voleva aver niente a che farci, e allora mi trovai d’accordo con lui.
Le librerie sono piene di capolavori pallosissimi.