Sir Jo (Sergio Formiggini) – Vita
Pensavo: sono troppo vecchio per morire!
Pensavo: sono troppo vecchio per morire!
Perché influenzare un individuo vuol dire trasfondergli la propria anima. Egli non pensa pensieri naturalmente suoi, e non arde delle proprie naturali passioni. Le sue virtù non sono una realtà, e i suoi peccati, ammesso che i peccati esistano, sono presi a prestito. Diventa l’eco della musica di qualcun altro, l’attore di una parte che non fu scritta per lui. Lo scopo della vita è lo sviluppo del proprio io. Il completo sviluppo di se stessi – ecco la ragione d’essere di ognuno di noi. Gli uomini oggi hanno paura di se stessi. Hanno dimenticato i doveri più sacri; quelli che si hanno verso di sé. Sono caritatevoli. Nutrono chi ha fame, e vestono chi è nudo. Ma il loro spirito è affamato e ignudo. La nostra razza non ha più coraggio. Forse in fondo non ne ha mai avuto. Il terrore della società, che è la base della morale; il terrore di Dio, che è il segreto della religione: questi sono i sentimenti che ci dominano. Eppure io credo che se un uomo dovesse vivere la vita pienamente e completamente, desse forma a ogni sentimento, espressione a ogni pensiero, realtà a ogni sogno, credo che il mondo si rinsanguerebbe di un così puro fiotto di gioia, che dimenticheremmo tutte le malattie del medievalesimo, e torneremmo all’ideale ellenico – e forse a qualche cosa di migliore e di più ricco dell’ideale ellenico. Ma anche il più coraggioso di noi ha paura di se stesso. Le automutilazioni del selvaggio si ritrovano tragicamente nella autorepressione che martirizza la nostra vita. Siamo puniti per quello che rifiutiamo a noi stessi. Ogni impulso che tentiamo di soffocare, germoglia nella mente, e ci intossica. Il corpo pecca una volta, ed il peccato è finito, perché l’azione è un modo di purificazione. Non rimane che il ricordo del piacere, o la voluttà di un rimpianto. L’unico modo di liberarsi da una tentazione è cederle. Resistete, e vedrete la vostra anima intristire nel desiderio di ciò che s’è inibito, di ciò che le sue leggi mostruose hanno reso mostruoso e illegale. Dicono che i grandi eventi dell’umanità si svolgono nello spirito. Ed è nello spirito, solo nello spirito, che si commettono i grandi peccati dell’umanità.
Avete mai provato quella sensazione improvvisa di time out del tempo, che ti guardi intorno ed è come se tutto si fosse fermato, immobilizzato improvvisamente. Persone, cose? Beh io sì, ed in quei momenti ho sempre pensato che fosse la vita stessa che ci veniva in aiuto a modo suo, trattenendo un lungo respiro che ci desse il tempo di ritornare in noi, e capire dove stavamo andando. Quei momenti di confusione, quando ci manca la bussola per ritrovare la strada di casa. Ma poi tutto si placa, le domande trovano le giuste risposte, gli occhi focalizzano nuovamente l’obiettivo, e tutto riparte. A volte bisogna solo prendersi del tempo per una fermata. A volte ne perdiamo troppo in soste inutili.
Non temono la morte le gocce di pioggia cadute nel scivolare del fiume; vivono il loro essere fino ad elevarsi a uno stato superiore.
Alla fine, pensandoci bene, non siamo così intoccabili: Bukowski con solo un po’ di alcool e una macchina da scrivere è riuscito a metterci a nudo!
Si chiama “Paura” quella che ti stringe la gola e fa leva sulla bocca dello stomaco, quando hai di fronte a te una situazione strana.Una di quelle situazioni dove a chiunque diresti “Escine”!Una di quelle situazioni che non fanno “Per te”, ma ci sei dentro ormai e la paura non aiuta. O resti dentro e lotti… o esci e rinunci.
Le riflessioni sono uova di pensieri, depositati nel nido più alto, covati nel punto del tempo e di silenzio, e germogliati quando la notte è in bilico tra buio e chiarore, dove la consapevolezza, suscita coraggio e provoca azione tramite i suoi raggi.