Alessandro Canella – Società
Mio padre ha studiato Mussolini a scuola. Io ho studiato Kennedy e penso a cosa sarà costretto a studiare mio figlio…
Mio padre ha studiato Mussolini a scuola. Io ho studiato Kennedy e penso a cosa sarà costretto a studiare mio figlio…
I compleanni, non c’è cosa più assurda che festeggiare l’avanzare dell’età, con la cattiveria di ricordare che sei vicino alla fine…
Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d’orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d’azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta. Io l’avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.
Un politico onesto è quello che ruba gli stessi politici per poi dire che lo ha fatto per la gente.
Deprimente per l’umanità vedere la terra ingoiare tanti bambini e persone innocenti e non poter far nulla per loro, tranne che commemorarli col pensiero e il nostro calore umano oltre che con la preghiera. È assurdo non provare compassione per quelle immagini raccrapiccianti che la tv e i media ci mostrano continuamente, mi domando perché accade tutto questo?
Tutti ogni tanto dovrebbero farsi una lavata di coscienza, però ad alcuni personalmente consiglierei l’acido muriatico.
La giustizia è una bella parola quando nasce, ma per strada perde calore e forza, diventa fredda e crudele. La giustizia è come il corallo. Sott’acqua è rosso fuoco, in terra muore e si scolora.
Vivere senza frontiere significa abbatterle in noi stessi, per tentare di edificare una società più giusta e più solidale.
Il paese esprime sempre una volontà di cambiamento, e questa è la miglior garanzia dell’immutabilità politica. Basta non cambiare mai, di modo che il popolo possa continuare a esprimere la sua volontà di cambiamento.
L’attaccamento della politica e chi la compone per la società, è come per l’acqua e l’olio in un bicchiere.
Il brigante del Vangelo è l’esempio degli imbroglioni che controllano la nostra vita. E “le armi per batterli le abbiamo nel cuore”. La nostra generazione è malata, svogliata, inquieta, non ha esempi da seguire. Ogni nuovo papà dovrebbe impegnarsi per migliorare i suoi figli e se i personaggi della vita pubblica non lo fanno, gli esempi dovranno essere loro, i genitori, la famiglia con tutti i suoi valori.
Tempi maturi per gente acerba producono risposte marce.
Mi sono scocciato di sottostare alla legge del vivere civile che ti assoggetta a dire sì senza convinzione quando i no, convintissimi, ti saltano alla gola come tante bolle d’aria.
Parlare la stessa lingua è solo una metà del concetto d’integrazione, bisogna anche intendere le stesse cose.
La politica con le sue leggi rende i capitalisti sempre più ricchi i lavoratori sempre più poveri.
Colui che istiga ad una guerra tra poveri non avrà mai una soluzione ma una distruzione di coesione sociale.
Nei periodi di abbondanza, i poveri sono grassi e i ricchi magri.