Angela Mori – Società
Il problema di noi tutti e che vorremmo tutti come noi.
Il problema di noi tutti e che vorremmo tutti come noi.
Dotti saputelli futuristi chiusi in un barattolo di alici scaduto nel ’32, non è legge che aprendo l’involucro ne esca solo una conserva avvelenata dal piombo della confezione, capita che la conserva si avveleni anche a contatto dell’atmosfera circostante.
Il vero compito della scuola è di prendere i ragazzi poveri, brutti e cattivi e renderli più ricchi, più belli e più buoni.
Così come il cane con la catena al collo si limita a trotterellare nello spazio utile facendo conto di essere libero, immaginando di poter andare ovunque se solo ne avesse voglia, spesso noi uomini ci allontaniamo un po’, ma solo per gioco, facendo un passo avanti e due indietro.
Il giudice che fissa la prima udienza per una separazione giudiziaria dopo sei o più mesi, agisce al pari di quell’ospedale che al malato di tumore gli fissa la tac dopo sei o più mesi.
Tutti siamo potenziali criminali. Il crimine non ha sesso né posizione geografica né religione.
Write your ideas, share your experiences!Scrivi le tue idee, condividi le tue esperienze!
La maggior parte dei discorsi di molti sono pieni di tante parole di troppo.
La celebrità dovrebbe essere conseguenza del merito e non dall’apparenza.
Non conta la nazionalità, ma la sincerità nei rapporti, qualunque essi siano.
L’unica seria rivoluzione che gli italiani potrebbero fare sarebbe cominciare a pulire il pezzo di strada davanti a casa.
Quante cose sprechiamo ogni giorno, malamente, inutilmente. Ma almeno il nostro tempo usiamolo con saggezza. Sfruttiamo al meglio ogni attimo. Facciamo in modo che tutti i nostri istanti diventino tesori inestimabili, da proteggere e sopratutto da non dilapidare.
Siamo soli grazie all’aiuto di troppe persone.
Le lauree dovrebbero essere a scadenza con il rinnovo annuale fatto di corsi di aggiornamento e, in futuro, anche con un sistema che riveli la qualità dei corsi seguiti.
Ciò che distingue il fare bene e il fare male è il fare.
La mafia è da combattere.
Odio vivere a New York e via discorrendo. I taxi e gli autobus di Madison Avenue, con i conducenti e compagnia bella che ti urlano sempre di scendere dietro, ed essere presentato a dei palloni gonfiati che chiamano angeli i Lunt, e andare su e giù con gli ascensori ogni volta che vuoi mettere il naso fuori di casa. E quegli scocciatori sempre lì, da Brooks. E la gente che non fa altro.