Maicol Cortesi – Società
Consumare consuma.
Consumare consuma.
I libri sono lenti e obsoleti, cortometraggi e immagini nel mondo in cui viviamo oggi sono perfetti.
Il fatto è che quando si cresce troppo poi si ha paura di dimostrare di essere ancora bambini.
Se spegniamo la tv, spegniamo i delitti, le guerre, i cataclismi, le malattie e accendiamo la nostra vita.
È veramente difficile tollerare quelle mancanze di rispetto perpetrate nei confronti di qualsiasi individuo quando oltretutto lo scopo è quello di umiliare e deridere.
Invisibile sono in questo vivere che non potrò mai accettare. Un modello di vita che non mi s’addice, proprio perché sono Invisibile.
Ho la sensazione accresciuta di sentirmi una persona pericolosamente sana in un manicomio.
Che le sentenze non si discutano è una regola che fa comodo solo a chi sa di sbagliare molto.
Se il detto “è ladro tanto chi ruba quanto chi para il sacco” dovesse essere interpretato alla lettera, le galere ospiterebbero molti avvocati.
I politici non possono fare niente, le persone possono cambiare il mondo.
Non è da oggi che il pensiero di Hobbes appare affetto da una visuale troppo ristretta: la panbelligeranza non è confinabile all’ambito politico e antropocentrico, la guerra è di tutto e tutti contro tutto e tutti.
La burocrazia sembra una punizione per gli esseri umani.
Le lauree dovrebbero essere a scadenza con il rinnovo annuale fatto di corsi di aggiornamento e, in futuro, anche con un sistema che riveli la qualità dei corsi seguiti.
Ciò che distingue il fare bene e il fare male è il fare.
La mafia è da combattere.
Odio vivere a New York e via discorrendo. I taxi e gli autobus di Madison Avenue, con i conducenti e compagnia bella che ti urlano sempre di scendere dietro, ed essere presentato a dei palloni gonfiati che chiamano angeli i Lunt, e andare su e giù con gli ascensori ogni volta che vuoi mettere il naso fuori di casa. E quegli scocciatori sempre lì, da Brooks. E la gente che non fa altro.
Finché il giudizio della gente ci condizionerà così tanto, continueremo a essere “plebiscito mediocre”.