Maicol Cortesi – Società
Lo sentite anche voi questo senso di inappagamento, come se ci fosse tanto da fare e tutti stanno aggrappati al posto di lavoro.
Lo sentite anche voi questo senso di inappagamento, come se ci fosse tanto da fare e tutti stanno aggrappati al posto di lavoro.
Condividiamo l’Italia.
Consumare consuma.
I libri sono lenti e obsoleti, cortometraggi e immagini nel mondo in cui viviamo oggi sono perfetti.
Il fatto è che quando si cresce troppo poi si ha paura di dimostrare di essere ancora bambini.
Se spegniamo la tv, spegniamo i delitti, le guerre, i cataclismi, le malattie e accendiamo la nostra vita.
È veramente difficile tollerare quelle mancanze di rispetto perpetrate nei confronti di qualsiasi individuo quando oltretutto lo scopo è quello di umiliare e deridere.
Invisibile sono in questo vivere che non potrò mai accettare. Un modello di vita che non mi s’addice, proprio perché sono Invisibile.
Ho la sensazione accresciuta di sentirmi una persona pericolosamente sana in un manicomio.
Che le sentenze non si discutano è una regola che fa comodo solo a chi sa di sbagliare molto.
Se il detto “è ladro tanto chi ruba quanto chi para il sacco” dovesse essere interpretato alla lettera, le galere ospiterebbero molti avvocati.
I politici non possono fare niente, le persone possono cambiare il mondo.
La burocrazia sembra una punizione per gli esseri umani.
Ciò che distingue il fare bene e il fare male è il fare.
Odio vivere a New York e via discorrendo. I taxi e gli autobus di Madison Avenue, con i conducenti e compagnia bella che ti urlano sempre di scendere dietro, ed essere presentato a dei palloni gonfiati che chiamano angeli i Lunt, e andare su e giù con gli ascensori ogni volta che vuoi mettere il naso fuori di casa. E quegli scocciatori sempre lì, da Brooks. E la gente che non fa altro.
Dobbiamo illuderci all’ottimismo in questi tempi.
Il popolo non si ribellerà per presa di coscienza, ma solo quando avrà fame.