Sofia Valentini – Vita
Il coraggio di vivere scaturisce dal fatto di non aver paura delle proprie scelte e dai loro risultati.
Il coraggio di vivere scaturisce dal fatto di non aver paura delle proprie scelte e dai loro risultati.
Non correre, rallenta il ritmo frenetico della vita. Usa tutti i tuoi sensi per coglierne più informazioni dalle quali svilupperai nuove esperienze con le quali scoprirai di essere parte integrante della vita, così saprai che ogni tua azione comporta molteplici responsabilità, con esiti non necessariamente immediati.
Ricominciare. Quante volte ce lo siamo detti: “Dobbiamo ricominciare”! Si! E non dobbiamo mai smettere di volerlo, si lotta, si perde, si soffre ma niente potrà mai arrivare se non impariamo a “Ricominciare”. Non sempre è facile, non sempre ci riusciamo subito, ma se lo vogliamo prima o poi le nostre gambe torneranno a camminare, a correre e le nostre ali a saper volare. Non può andare sempre tutto male.
Ricorda nessuno ti regala nulla. Tutto devi sudartelo giorno dopo giorno. Ognuno di noi conosce i propri sacrifici e le proprie rinunce. La propria vita, gioie e dolori. Per cui please! Astenetevi dal giudicare le vite altrui se non ne conoscete nemmeno la minima parte!
C’è gente così misera nell’anima da inaridire quella di chi ha la sventura di incontrarla nel proprio cammino.
Non ho scordato chi mi ha fatto male andando lontano e nemmeno sono riuscito a togliermi dal cuore quel maledetto sentimento che avevo per te però sono riuscito a ritrovare me stesso e capire che la vita è una strada che se vuoi percorrerla puoi permettertelo solo camminando in avanti.
Le persone cambiano, ma quando il cambiamento è in positivo per se stessi e per gli altri è meglio dire che le persone divengono ciò che già sono, intendendo con ciò quello che è insito nel loro potenziale umano. Noi conosciamo noi stessi tramite le esperienze esterne e le sensazioni interne che queste ci producono. Una sorta di scambio tra la coscienza che prende atto di quello che sta accadendo e regola l’atteggiamento in base a quanto abbiamo imparato in precedenza, ai desideri e alle credenze, è l’inconscio che possiede una sorta di mappa interiore della propria “morale d’azione interiore”, vale a dire come lei agirebbe a prescindere dalla presa d’atto di coscienza. È questa a provocare le emozioni positive o negative, premendo sulla “membrana” che la separa dalla coscienza affinché si adegui alla morale interiore.Così quando la coscienza ci porta ad agire secondo la morale d’azione inconscia, ci sentiamo bene, appagati, felici, propositivi e in grado di proseguire verso la direzione del nostro vero essere, del divenire. In caso contrario diventiamo frustrati e ansiosi, incapaci e anzi indifferenti alla necessità di comprendere gli altri. L’ego prende il sopravvento, la parte desiderativa devasta i sogni dell’intuito, così ci allontaniamo dal nostro essere, invece di sfociare al mare della conoscenza interiore, risaliamo la corrente fino a perdere le forze e la volontà d’affrontare le occasioni della vita. L’equilibrio è questo, non è non compiere errori, non è l’essere perfetti, ma la presa di coscienza che le nostre emozioni non sono solo il riflesso di quanto accade all’esterno, ma la necessità del nostro intuito ad agire per il meglio secondo la propria morale.