Soren Kierkegaard – Destino
La mia malinconia è l’amante più fedele che io abbia conosciuto: che meraviglia allora che io torni ad amarla?
La mia malinconia è l’amante più fedele che io abbia conosciuto: che meraviglia allora che io torni ad amarla?
Ho offerto al destino ciò che restava di me in cambio di un attimo di felicità che permettesse al mio cuore di riprendere a battere.
Astuzia, coraggio e sorte sono le tre chiavi dell’impossibile.
Alle volte, il destino sa essere il peggiore degli strozzini: può far pagare interessi esagerati.
Forse non serve passare per giusti sulla giustizia di qualcun altro. Le maschere non ingannano il destino. Mille anni o diecimila, si rimanda solo l’inevitabile. Il numero di strade non conta. Portano tutte in una sola direzione.
Si scrive per i più disparati motivi. Si scrive per acquietare la paura, per imparare a scrivere, si scrive perché si ha un bel modo di scrivere, si scrive per vanità, per soldi o per fama, o si scrive per nessun motivo particolare. Poi arriva un momento in cui si scrive perché si capisce che il Mondo o il destino o la verità, amano quelle parole come la matematica “ama” un’equazione ben svolta. E come si può non ricambiare?
Chiamatelo come volete, destino, fato, disegno divino, predestinazione, ecc ecc ecc. Comunque sia questo tempo prestabilito per gli eventi che devono accadere non ha mai dormito, io stanotte nemmeno, almeno per oggi, come per altri giorni, siamo pari!