Spinoza – Frasi sulla Natura
Io non attribuisco alla natura né bellezza né bruttezza, né ordine né confusione, giacché le cose non si possono dire belle o brutte, ordinate o confuse, se non relativamente alla nostra immaginazione.
Io non attribuisco alla natura né bellezza né bruttezza, né ordine né confusione, giacché le cose non si possono dire belle o brutte, ordinate o confuse, se non relativamente alla nostra immaginazione.
La natura è condivisione, competizione, bellezza, osservazione, amore, fiducia, consapevolezza. La natura è un insieme di emozioni, di colori e di suoni. La natura non fa parte della vita, la natura è vita!
Le emozioni non sono una prerogativa umana, appartengono alla natura, rivestendola di mille colori.
Oggi in giardino c’è festa, cinguettano gli uccellini, volano qua e là, senza una direzione. Si rincorrono, salgono e poi scendono, allegri chiacchiericci come tumultuosa scolaresca il primo giorno di scuola. Quante cose dell’inverno avranno da raccontarsi, chissà. I primi germogli dei narcisi, i fiori bianchi e rosa del pesco, i primi getti del giglio, fiori selvatici spontanei sconosciuti che timidamente si affacciano miracolo della natura finora sonnecchiante e assente. Poi boom, un esplodere a “nuova vita”. Ammirata penso. Ecco, forse accade così anche agli esseri umani quando, per la troppa sofferenza, subiscono una sorta di trauma. Inconsapevolmente forse si appartano, si chiudono, entrano in un mondo tutto loro fatto di silenzi e di ricordi che pungono. Si sentono abbattuti, quasi sconfitti e restano lì, inermi con l’inverno nel cuore, cadono in un simbolico letargo, esattamente come in inverno la natura: vivi sì, ma dormienti in attesa di qualcosa, di un pungolo, della primavera forse, la primavera come sorta di rinnovamento, di nuova vita, di risveglio, di rinascita, la primavera come stagione di nuovi colori nuovi profumi nuovi sproni. La tanto attesa primavera nel cuore.
Le nuvole sono le bolle di sapone degli angeli.
Stamani è caduta la neve a coprire il verde dei prati e a portare il profumo di fresco e con essa, purtroppo, anche qualche disagio tangibile per la viabilità ed i parcheggi.In una sorta di messaggio silente il cielo si è portato all’altare la sposa terra vestita di bianco. Un antico connubio che ogni anno si perpetua per rinsaldare la genialità dell’Inverno che protegge con i suoi vezzi le messi che nel seno terreo sostano in attesa dell’esplosione della primavera per poi germogliare al tepido Sole Primaverile.
Osservare le stelle è come guardare indietro nel tempo, dato che alcune sono così distanti che la loro luce impiega milioni di ore, ma com’erano quando sul nostro pianeta esistevano i dinosauri. È un concetto stupefacente.