Stanislaw Jerzy Lec – Abuso
Quando sei stato usato come strumento, non aspettare che finisca la canzone.
Quando sei stato usato come strumento, non aspettare che finisca la canzone.
Forse un giorno proverò invidia, quando non mi amerò più abbastanza da credere che qualcuno sia migliore di me. Per ora resto del parere che io non sono migliore di nessuno, ma nessuno è migliore di me.
Hai tempo per ascoltarmi? Io ho poco tempo per raccontare.
Da donna a donna, ti chiedo di guardarti allo specchio, dopo che lui ha lasciato…
Non possediamo difese alle cattiverie umane, ma offriamo un cuore capace d’amare.
Non mostrò di aver sentito il grido, ancora piuttosto forte e razionale, che saliva echeggiando…
I suoi pensieri sfioravano il vento e fantasie di giorni più lieti sorridevano come stelle attraverso rami spogli. Ma colui che falsamente si curava dei suoi passi, occhio vigile e ingannatore, aveva già deciso la sua sorte, dandola con la forza più vile in sposa al suo diletto, marchiandola dopo averla catturata, a beneficio di colui che avrebbe riportato il fascio su questa terra, amore di un padre celeste che rapisce e squarta l’ospite migliore e produrne carne fresca per l’orrida mensa, il regno che stritola nelle sue spire qualsiasi vita succulenta perché i vampiri possano bere il sangue dal disumano calice, e l’insaziabilità degli angeli conquisti e divori imponendo diritti e ritorsioni di parte, e ogni volontà sia spenta nelle tenebre di scrosci di pioggia, nella terra e nel cielo violentati che a stento sopportano questo peso.