Stanley Baldwin – Guerra & Pace
La guerra finirebbe se i morti potessero ritornare.
La guerra finirebbe se i morti potessero ritornare.
Il perdurare dei bombardamenti di cattivo esempio e malgoverno dall’alto portano prima o poi la reazione dei cannoni dal basso.
I cattivi hanno offerto di più, le pallottole sono per loro, una vecchia propone un’ora al camino fiaba e vino di fuoco compresi nel prezzo, trenta denari in un sacchetto di pelle. Uno per volta, dalle dieci alle dieci, la fiamma acconsente, percepisce un compenso in legna di quercia, io e le mie trenta bottiglie di grappa siamo pronti a reagire, ho un accordo speciale, solo quando saranno vuote le potrò utilizzare per lanci sbagliati su giusti obbiettivi, “senza morto ferire”.
Le guerre possono essere prevenute o provocate nella stessa misura e quando non riusciamo a prevenirle, la colpa dei morti ricade su di noi.
Un prigioniero di guerra è un uomo che cerca di ucciderti, non ci riesce, dopo di che ti chiede di non ucciderlo.
Dobbiamo essere coraggiosi e forti come la natura. Lei combatte ogni giorno contro tutto e tutti, sopratutto con l’umanità.
Militare non vuol dire necessariamente di guerra, perchè se i mezzi meccanici sono stati impiegati per circa dieci anni durante le due Guerre Mondiali del secolo appena trascorso, è altrettanto vero che sono stati al servizio di tutti negli altri novant’anni di pace.