Stefano Alesi – Tristezza
Le lacrime che non escono quando si ha voglia di piangere restano fermentando dentro fino al prossimo pianto.
Le lacrime che non escono quando si ha voglia di piangere restano fermentando dentro fino al prossimo pianto.
Sono così solo che cerco uno specchio per poter litigare con me stesso.
Oggi non ho parole, ma saranno le vostre parole a colmare queste ore.
Tutti quanti falliamo. Alcuni di noi hanno la forza di rimettersi in piedi… altri invece non l’avranno mai. Alcuni di noi hanno clemenza nel cuore e l’abilità di mostrare compassione altri invece no. Il perdono? Un uomo deve crederci… il perdono non esiste… c’è semplicemente ciò che fai e le sue conseguenza… non c’è nessun perdono… ci sono solo le conseguenze.
Le poche sterili parole della nostra epoca vengono strappate dolorosamente al silenzio. Abbiamo cominciato a tacere da ragazzi, a tavola, di fronte ai nostri genitori. Noi stavamo zitti per protesta e per sdegno. Eravamo ricchi del nostro silenzio. Adesso ne siamo vergognosi e disperati e ne conosciamo tutta la miseria, ma il silenzio può essere universale e profondo. Il silenzio può raggiungere una forma di infelicità chiusa, mostruosa, avvizzire i giorni della giovinezza, fare amaro il pane. Può portare alla morte. Perché il silenzio è un peccato un peccato comune a tanti nostri simili nella nostra epoca, è il frutto amaro della nostra epoca malsana.
Dietro piccole speranze si possono nascondere grandi orizzonti, Per disgrazia l’essere umano può vedere con gli occhi ma l’anima è cieca.
La tristezza non fa rumore.