Stefano Andreani – Vita
Ritornare con i piedi per terra fa relativamente male. Dipende sempre da che altezza cadi giù.
Ritornare con i piedi per terra fa relativamente male. Dipende sempre da che altezza cadi giù.
La vita è come un libro. Inizi sfogliando una pagina, non sapendo cosa ti aspetta in quella successiva. Man mano vai avanti, ma non sai come finirà. L’importante è arrivare al termine del libro, e rileggere col pensiero ciò che si è lasciato dietro. A quel punto, non dovrai fare più nulla: il libro si chiuderà da sé.
Quando qualcuno ti dice che la vita è brutta tu mettilo davanti allo specchio e chiedigli: “tu invece sei bello?”
Il cammino della vita in questo mondo è spesso interrotto da cadute e da delusioni che mi scoraggiano, ma le Tue parole mi vengono in mente: “Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato me prima di voi”, così, caro Gesù, prendo la croce e mi appoggio ad essa, riprendo il mio cammino, seguo i tuoi passi perché so che mi conducono all’Amore e alla Vita.
Sono in equilibrio da una vita tra ieri e future primavere; padre di un paio di trucchi, figlio di nessuno ogni cicatrice è stata sfida, epica vittoria di un’eterna sconfitta.
Oggi sono stata in cimitero, come è “abitudine di questo giorno”, antica tradizione di tutto il paese da nord a sud. Il cimitero era un tappeto fiorito. Le tombe pulite e lucide vestite con l’abito della festa. Sembrava di passeggiare attraverso il concorso “la tomba più bella”. Ma finito questo giorno, calerà il sipario sull’apparenza, i fiori si seccheranno, e per un anno quasi nessuno sentirà il bisogno vestire quelle tombe fino al prossimo gran gala.
Troppa gente si perde dietro i “se” e i “ma”. Cerchiamo di tirare fuori gli attributi e lottiamo per i nostri obiettivi. La vita è adesso, proviamo a esserne i protagonisti.