Stefano Del Degan – Vita
Nel professare il “Non Possesso” la buona sorte dell’Essere.
Nel professare il “Non Possesso” la buona sorte dell’Essere.
Quante volte s’invoca la libertà per poterla, poi, togliere agli altri!
La solitudine ha il sapore di castagne al macero.
Quanti giorni si sprecano in gioventù, incoscientemente si pensa di essere eterni. Non si riflette sulla morte, si pensa “è troppo lontana la morte”, “c’è tempo”, “ci sono speranze e sogni da realizzare, amori da vivere”, “c’è tempo!” I giorni passano, alcuni inutilmente ed i sogni e le speranze man mano sono soffocati da problemi da risolvere dai dolori o dalle malattie. Nel dolore si apprende un’infinità di cose, tutto questo, però può non Impedire di pensare a quanti errori si poteva evitare, a quante altre strade si potevano percorrere, ai giorni trascorsi pensando al futuro facendosi sfuggire il presente. Si vivono attimi di felicità intensi nei sogni e nelle speranze avverate o quando l’amore, forse breve, fa capolino. Ci si ritrova con i capelli imbiancati, e si pensa “non c’è più tempo, non c’è futuro!” Ormai lo hai imparato che bisogna ora, vivere il presente!
Il merito della vita non sta nella quantità dei giorni, ma nell’uso che ne facciamo di essi.
Alcune persone devono capire che il mondo non gira nello stesso verso per tutti.
Non possiamo strappare via una sola pagina della nostra vita, ma possiamo gettare il libro intero nel fuoco.