Stefano Del Degan – Vita
Le frecce viaggiano silenti nel vento,arrivando in ogni dove nel tempo,entrando anche tra fessure,di chi si copre da armature.
Le frecce viaggiano silenti nel vento,arrivando in ogni dove nel tempo,entrando anche tra fessure,di chi si copre da armature.
Siamo noi che mettiamo ostacoli alla vita, lei va dappertutto.
Sono stanca di racchiudere il dolore dietro la maschera del sorriso!
Passiamo la vita a sprecare tempo, parole, come se ci dovesse essere sempre un domani per porre rimedio agli errori commessi. Poi arrivano d’improvviso quegli attimi, come schiaffi sulla faccia, che ci ricordano che il tempo è prezioso e non chiede permessi per correre via.
Come facciamo a dire “mi rifaccio una vita”, la vita è una, quello che è perso è perso, e basta.
Su questa terra si succedono le generazioni transitorie, casuali, isolate: appaiono, soffrono e muoiono. Nessuna voce delle stirpi che non ci sono più riecheggia nella vita delle stirpi che ancora sono esistenti, e la voce delle stirpi viventi è destinata ad essere presto inghiottita nello steso eterno silenzio. Cosa deve fare l’uomo, senza memorie, senza speranza, fra il passato che lo abbandona e il futuro che gli è chiuso davanti?
La vita è un salto nel vuoto, tocca a noi decidere se saltare o rimanere fermi limitandoci a vivere una vita monotona di sicurezze. Io mi butterei, non tanto per vedere la vita, ma per provare l’emozione di quel salto, l’emozione della vita, sentire il soffio dell’anima sul viso, il rumore del silenzio, il gusto dell’essere vivo.