Stefano Gentilini – Filosofia
Nessuno può sapere quello che hai dentro, quindi la gente che ti giudica teme di vedere qualcosa che fa parte di loro stessi.
Nessuno può sapere quello che hai dentro, quindi la gente che ti giudica teme di vedere qualcosa che fa parte di loro stessi.
Se continuo ad avè sta capa fresca, m’accorgerò tardi che so cresciuta, in tempo in tempo pe la dipartita, si ma quanno ner frattempo me so divertita.
Pazzia, rima con isteria, non è altro che una malattia, di chi pensa con troppa frenesia, a come fuggire via, da questo mondo di follia, ma tutto ciò è mera filosofia.
L’essere è sé. Ciò significa che non è né attività né passività. Non si può tuttavia dirlo “immanente a se stesso”, perché l’immanenza è sempre un rapporto a se stesso. Ma l’essere non è rapporto a se stesso, è invece se stesso. Riassumeremo tutto questo dicendo che l’essere è in sé.Che l’essere sia in sé significa che esso non rinvia a sé, come fa la coscienza di sé: questo sé esso lo è. In realtà, l’essere è opaco a se stesso e lo è perché è pieno di se stesso. È ciò che diremo meglio affermando che l’essere è ciò che è.L’essere è, l’essere è in sé, l’essere è ciò che è. Ecco i tre caratteri che l’esame provvisorio del fenomeno d’essere ci permette di attribuire all’essere del fenomeno.
Per quante maledizioni lanciano, è troppo tardi: Dio è già morto, e non lo sa. Si crede sempre che il male possa cambiare la natura profonda delle cose, le conseguenze delle azioni, o che il potere possa aggiustare tutto in ogni situazione, e impossessarsi di tutto. Per questo motivo, gli dèi hanno fallito.
Chi ha molto, ha poco per chi ha tutto.
Nello spazio finito d’una clessidra vuota, il tempo è infinito.