Stephenie Meyer – Libri
All’improvviso mi lanciò uno sguardo penetrante. “Ma non vedrò mai nessun’altra Bella. Io vedo soltanto te. Anche quando chiudo gli occhi e provo a pensare a qualcos’altro.”
All’improvviso mi lanciò uno sguardo penetrante. “Ma non vedrò mai nessun’altra Bella. Io vedo soltanto te. Anche quando chiudo gli occhi e provo a pensare a qualcos’altro.”
Seth le fece scivolare una mano intorno alla vita e la baciò come se lei fosse l’aria e lui stesse soffocando. E lei dimenticò ogni cosa: creature fatate, seconda vista, tutto. Tranne loro due.
Ci si può sposare per aver trovato la persona giusta o, perlomeno, perché si pensa di aver trovato la persona giusta; ma il più delle volte ci si sposa perché non si spera più di trovarla.
La vita era uno squallido baratto, soldi contro tempo. Coi soldi potevano comprarsi un po’ di tempo, va bene, ma col tempo che cosa si sarebbero comprati? La possibilità di vedere il loro amore trasformarsi in cenere? Sentire che tutto si svuotava di significato era spaventoso.
Un romanzo non è mai altro che una filosofia tradotta in immagini.
“Albus Severus. Tu porti il nome di due Presidi di Hogwarts. Uno di loro era un Serpeverde e probabilmente l’uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto”.”Ma se…””… vorrà dire che la Casa di Serpeverde avrà gadagnato un ottimo studente, no? A noi non importa, Al. Ma se per te è importante, potrai scegliere Grifondoro invece di Serpeverde. Il cappello parlante tiene conto della tua scelta”.”Davvero?””Con me l’ha fatto”.
Ci sono due modi per guardare il volto di una persona. Uno è guardare gli occhi come parte del volto. L’altro è guardare gli occhi e basta, come se fossero il volto. È una di quelle cose che mettono paura quando le fai. Perché gli occhi sono la vita in miniatura. Bianchi intorno, come il nulla in cui galleggia la vita, l’iride colorata, come la varietà imprevedibile che la caratterizza, sino a tuffarsi nel nero della pupilla che tutto inghiotte, come un pozzo oscuro senza colore e senza fondo. Ed è lì che mi sono tuffato guardando Silvia in quel modo, nell’oceano profondo della sua vita, entrandoci dentro e lasciando entrare lei nella mia: gli occhi Ma non ho retto lo sguardo. Invece Silvia sì.