Stephenie Meyer – Libri
Non c’era motivo di avere paura. Sentivo che al mondo non era rimasto niente da temere, non fisicalmente almeno. Uno dei vantaggi, quando si perde tutto.
Non c’era motivo di avere paura. Sentivo che al mondo non era rimasto niente da temere, non fisicalmente almeno. Uno dei vantaggi, quando si perde tutto.
Cercavo l’annebbiamento, il ripudio di me stessa, ma non riuscivo a raggiungerlo.
Non leggere mai un libro che abbia meno di un anno.
Aveva un solo desiderio: non pensare.
Arriva il triste momento quando non c’è più spazio nella libreria e inizi a scrutarli uno per uno, valutando quale libro togliere per riporlo nel buio di qualche scatolone da dimenticare in garage. E loro ti guardano, con quello sguardo che implora pietà, quasi a volerti dire: “e se ci stringessimo un po’?”
Mentre lo accompagnavo alla macchina avrei voluto dirgli che lo amavo, ma decisi di aspettare il giorno dopo, per non sembrare sdolcinata. – Meno male – scherzò lui quando glielo dissi. – Avevo paura che stessi con me solo per il sesso.
Coloro che inconsciamente disperano ma indossano la maschera dell’ottimismo non è detto che siano saggi; ma coloro che non hanno rinunciato alla speranza possono riuscire soltanto a patto di mostrarsi tenaci realisti, di far gettito di tutte le illusioni e di valutare appieno le difficoltà. Questa lucidità mentale costituisce l’elemento che distingue gli “utopisti” presenti a se stessi e gli “utopisti” che sognano ad occhi aperti.