Stephenie Meyer – Libri
Per qualche motivo, il mio umore e i miei occhi erano legati a doppio filo. Di solito, quando ero arrabbiata piangevo, una reazione umiliante.
Per qualche motivo, il mio umore e i miei occhi erano legati a doppio filo. Di solito, quando ero arrabbiata piangevo, una reazione umiliante.
Ho obliato molte cose che credevo di sapere, e appreso molte altre che avevo obliate. Riesco a vedere cose assai lontane, e molte altre, vicine, sfuggono alla mia vista.
Ti scrivo soltanto e ne ho già nostalgia.
Ma è assolutamente normale avere qualche piccolo segreto per il proprio fidanzato. Lo sanno tutti!
Se il corpo prova esilio è nella pelle.
Vi è mai capitato di leggere un libro, arrivare alla fine e sentirsi pieni e vuoti allo stesso tempo?Come se fosse terminata una piccola storia della proprio vita. Finalmente pronti a cominciarne un altra, pieni di speranze.Sentirsi parte di avventure fantastiche, raccontate da altri ma che sembrano scritte da noi.Ci accorgiamo di essere diventati, oramai, amici dei protagonisti. Come se esistessero davvero. E quando finisce la storia, si conclude anche quella tenera simpatia.Io mi sento serena.
Non ero io quello a cui era destinata a dire sì. Sarebbe stato qualcun altro, qualcuno di umano e caloroso. E non avrei potuto permettermi, un giorno, quando avrebbe detto di sì, di cacciarlo e poi ucciderlo, perché lei lo meritava, chiunque fosse. Meritava felicità e amore con chiunque avrebbe scelto.Glielo dovevo, fare la cosa giusta; non potevo più fingere che fossi in pericolo di innamorarmi di questa ragazza.Dopo tutto, non importava se fossi partito, perché Bella non mi avrebbe mai visto nel modo in cui speravo mi vedesse. Non mi avrebbe mai visto come qualcuno degno di amore.Mai.Poteva un cuore morto e freddo spezzarsi? Mi sembrò che il mio potesse farlo.”Edward,” disse Bella.Rimasi di ghiaccio, fissando i suoi occhi chiusi.Si era svegliata, scoprendomi qui? Sembrava addormentata, però la sua voce era stata così chiara…Sospirò calma, e poi si mosse di nuovo irrequieta, rotolando da un lato, ancora addormentata e sognante.”Edward,” mormorò dolcemente.Mi stava sognando.Poteva un cuore morto e freddo battere di nuovo? Mi sembrò che il mio fosse sul punto di farlo.”Resta,” sospirò. “Non andare. Ti prego… non andare.”Mi stava sognando, e non era neanche un incubo. Voleva che restassi con lei, lì in quel sogno.Lottai per riuscire a descrivere i sentimenti che m’inondarono, ma non avevo parole abbastanza forti per fermarli. Per un lungo momento, annegai in essi.