Stephenie Meyer – Morte
Più affondavo nell’acqua nera e gelida, più mi sentivo fiera di me. Non ci fu nemmeno un istante di terrore: soltanto adrenalina pura.
Più affondavo nell’acqua nera e gelida, più mi sentivo fiera di me. Non ci fu nemmeno un istante di terrore: soltanto adrenalina pura.
Dal piano di sopra, un rumore nuovo. L’unico che potesse toccarmi in quell’istante infinito.Un palpitare…
“E le tue distrazioni?”Rise, ma senza la minima traccia di buonumore. “Faceva parte della bugia, amore mio. Non sono mai riuscito a cancellare… l’agonia. Il mio cuore non batteva da quasi novant’anni, ma stavolta è andata diversamente. Non lo sentivo più, al suo posto c’era un vuoto. Come se ti fossi portata via tutto ciò che avevo dentro.”
Ma Edward Cullen si irrigidì e lentamente si voltò per fulminarmi – il suo viso…
La notte-morte, che ci fa così paura, non è altro che una tenda pronta ad alzarsi per rivelare la luce del mattino; quello che ci sembra un furto di luce si rivela in realtà un lascito di luce più splendida e perenne. E così la morte diventa soltanto un’estatica rivelazione dell’immortalità.
“Prima o poi capirò”, lo avvertii.”Meglio che non ci provi.” Era tornato serio.”Perché?””E se non fossi il supereroe? Se fossi il cattivo?” Sorrise.
Non credo che questo mondo finirà tanto presto. Come si dice in questi casi? L’erba cattiva non muore mai.