Stieg Larsson – Libri
– Dragan, io ti eccito?- Che cosa te lo fa credere?- Il modo in cui mi guardi, e il modo in cui non mi guardi. E le volte in cui sei stato sul punto di allungare la mano per toccarmi, ma ti sei trattenuto.
– Dragan, io ti eccito?- Che cosa te lo fa credere?- Il modo in cui mi guardi, e il modo in cui non mi guardi. E le volte in cui sei stato sul punto di allungare la mano per toccarmi, ma ti sei trattenuto.
Succede. Uno si fa dei sogni, roba sua, intima, e poi la vita non ci sta a giocarci insieme, e te li smonta, un attimo, una frase, e tutto si disfa. Succede. Mica per altro che vivere è un mestiere gramo. Tocca rassegnarsi. Non ha gratitudine, la vita, se capite cosa voglio dire.
Una persona che sa scrivere una lunga lettera con facilità non può scrivere male.
Sono una ficcanaso. E sempre tra le pagine di un libro.
Aveva bisogno di trarre una specie di profitto personale dalle cose, perciò respingeva come inutile tutto quello che non contribuiva a saziare immediatamente il suo cuore. Aveva un temperamento più sentimentale che artistico e perciò cercava emozioni, non paesaggi.
Ebbene sua eccellenza, si è convinto: è dall’abisso di coloro che non godono ciò che godo io e soffrono i peggiori disagi che deriva il fascino di poter dire a se stessi “comunque io sono più felice di questa canaglia che si chiama popolo”. Ovunque gli uomini siano uguali e non esista questa differenza nemmeno la felicità esisterà mai.
Le parole scritte sono frammenti d’anima persa in un mondo di non appartenenza, parole, semplici seppur complicate… restano impresse, nei mondi sconosciuti, frammenti di parole sparse in uno spazio dei tempi d’anima incompresa!