Susan Randall – Frasi d’Amore
Verbo odiare! Io odio, tu odi, egli odia. No, no! Riprovo… tu odi, egli odia, io, io amo e perdono!
Verbo odiare! Io odio, tu odi, egli odia. No, no! Riprovo… tu odi, egli odia, io, io amo e perdono!
Se l’universo tutto ad un tratto potesse parlarmi, mi direbbe che la sua stella preferita…
Sei come il concerto n. 3, melodia di Rachmaninov.Lenta, all’inizio. Nel tuo elegante incedere.Nel tuo mostrarti al mondo, camminando sicura, fra le persone. Certa, nel tuo bel carattere.Rapidamente incalzi.Come un treno che sfreccia su delle inesistenti rotaie, vinci contro ogni imprevisto che ti si presenta.Diventi molto veloce, quasi suonata con undici dita.E poi torni calma. Come il mare in una calda sera estiva, priva di ogni alito di vento.Sembra quasi ti fermi a ragionare sul da farsi. Come ad osservare intorno a te tutte le strade e tutte le possibilità.E piano piano, inizi nuovamente ad accelerare. E torni ad intimorire tutti intorno a te.E giunta nella parte centrale del brano, come a renderti conto di ciò, cambi completamente stile.Sfuggente,Inizi a correre. Di vita in vita.Fusa su migliaia di altre esistenze.L’esecuzione giunge quasi al termine e l’artista, previdente, rilassa gli ascoltatori. La musica si ammorbidisce e diventa una melodia carica di passioni.Carica quasi d’amore.
Nessuno ha mai amato un uomo come lo ama un cane.
Se ogni persona di questo mondo penetrasse nei nostri occhi, nelle nostri menti, nei nostri cuori capirebbe e si vergognerebbe per il semplice fatto che il loro “amore” non otterrebbe mai e poi mai il nostro limite.
Incredibile come il dolore dell’anima non venga capito. Se ti becchi una pallottola o una scheggia si mettono subito a strillare presto-barellieri-il-plasma, se ti rompi una gamba te la ingessano, se hai la gola infiammata ti danno le medicine. Se hai il cuore pezzi e sei così disperato che non ti riesce aprir bocca, invece, non se ne accorgono neanche. Eppure il dolore dell’anima è una malattia molto più grave della gamba rotta e della gola infiammata, le sue ferite sono assai più profonde e pericolose di quelle procurate da una pallottola o da una scheggia. Sono ferite che non guariscono, quelle, ferite che ad ogni pretesto ricominciano a sanguinare.
Non abbiate paura di urlare il vostro “ti amo” anche se lo avete pronunciato ieri, stamattina, oggi, un’ora fa. È l’unico grido che diventa musica all’orecchio di chi ami.