Susan Randall – Frasi sulla Natura
Perché quando si pensa a Dio lo si pensa al maschile? Eppure la natura è madre ma allora perché diciamo padre, mentre madre è la natura!? Confusa? No! Pensavo!
Perché quando si pensa a Dio lo si pensa al maschile? Eppure la natura è madre ma allora perché diciamo padre, mentre madre è la natura!? Confusa? No! Pensavo!
Il mondo è un grembo,che sta per dare alla luceil suo unico figlio: l’Umanità.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
Terra mia per quanto ti ho amata ti ho odiata, mi hai fatto piangere, mi hai fatto gioire. Per questo motivo il nostro amore non dovrà finire.
Ho incontrato molti gatti e molti filosofi, ma la saggezza dei gatti è infinitamente superiore.
Se ascolto il cuore sbaglio sempre, allora vado sul sicuro, ascolto la mia anima, quella…
Non si abbandona un sogno. Abbandonarlo è perdere la magia della vita e di quello che vive in noi le nostre speranze di un domani migliore.
Il mondo è un grembo,che sta per dare alla luceil suo unico figlio: l’Umanità.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
Terra mia per quanto ti ho amata ti ho odiata, mi hai fatto piangere, mi hai fatto gioire. Per questo motivo il nostro amore non dovrà finire.
Ho incontrato molti gatti e molti filosofi, ma la saggezza dei gatti è infinitamente superiore.
Se ascolto il cuore sbaglio sempre, allora vado sul sicuro, ascolto la mia anima, quella…
Non si abbandona un sogno. Abbandonarlo è perdere la magia della vita e di quello che vive in noi le nostre speranze di un domani migliore.
Il mondo è un grembo,che sta per dare alla luceil suo unico figlio: l’Umanità.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
Terra mia per quanto ti ho amata ti ho odiata, mi hai fatto piangere, mi hai fatto gioire. Per questo motivo il nostro amore non dovrà finire.
Ho incontrato molti gatti e molti filosofi, ma la saggezza dei gatti è infinitamente superiore.
Se ascolto il cuore sbaglio sempre, allora vado sul sicuro, ascolto la mia anima, quella…
Non si abbandona un sogno. Abbandonarlo è perdere la magia della vita e di quello che vive in noi le nostre speranze di un domani migliore.