Susan Randall – Stati d’Animo
O sono io che non ho capito un cazzo della vita. O la vita non ha capito un cazzo di me!
O sono io che non ho capito un cazzo della vita. O la vita non ha capito un cazzo di me!
“Famiglia”, sarà sempre l’unica ragione per cui io vivrò.
Stai scavando la fossa per la tomba della tua esistenza, getta la pala e vivi.
Improvvisamente mi ero persa. Erano passati anni e tutto mi sembrava scomparso, diverso. Le mie passioni riposte nel cassetto erano diventate arrugginite e una strana stretta al cuore mi aveva fatto capire che forse anch’io ero cambiata. Chi ero? Nessuna risposta. Erano rimasti solo una manciata di giorni prima del mio compleanno e stranamente quest’anno non ne tenevo il conto. La mia decisione era quella di non festeggiarlo. Dovevo essere diversa, passare quel giorno contrariamente dai miei coetanei, con me stessa. Se in un anno non hai ancora appreso una parte di te, allora non si può concludere. Ed io avevo ancora il mio pezzo mancante.
La notte è rifugio, il buio accoglie e cancella la tua ombra come nasconde la realtà e lascia il campo alle emozioni.
Non aspettarti aiuto dalla persona che tieni accanto. Avresti solo delusioni!
La solitudine, la ricordo bene…È come un orrendo incubo, l’incubo di vagare in mezzo al buio infinito, senza saperne uscire… un buio in cui gli unici rumori che senti sono le tue lacrime che scivolano a terra e le risate lontane della gente… e vaghi, soffri, ma non c’è nessuno che ti aiuti, nessuno che ti tenda un piccolo raggio di luce.Poi, di colpo, senza saperne il motivo, ti svegli! Tutto diventa luminoso, senti il cuore che salta dalla gioia… con un sorriso finalmente vero ti guardi intorno per ringraziare la persona che ti ha svegliato, ma con stupore ti accorgi che da ringraziare sei solo te stesso!