Susan Randall – Stati d’Animo
Preferisco la povertà della fame, e vivere con l’unica ricchezza vera: la mia anima!
Preferisco la povertà della fame, e vivere con l’unica ricchezza vera: la mia anima!
Perché, ammettiamolo, sono le imprese impossibili quelle che desideriamo maggiormente.
Per avere un mondo perfetto dovrebbe essere da soli bambini, senza malinconia senza inquietudine, senza cattiveria. Sarebbe un mondo all’insegna della purezza, dell’amicizia della bontà, all’insegna dell’amore, e di tutto ciò che è bello ai loro occhi. Un mondo in cui le nostre lacrime dovrebbero profumare solo di caramelle e non di veleno. Un mondo in cui la pioggia non dovrebbe rattrista ma d apparire come una cascata di fili di argento che dissetasse tutta la terra. Un mondo in cui sogni e fantasia soppianterebbero la malinconia e gli incubi, e in cui ogni cuore e un anima sarebbero al riparo da ogni male, protetti da un fortino chiamato felicità. Un mondo dominato da solo bambini sarebbe il mondo che tutti sogniamo. Ma questo posto è l’isola che non c’è.
È molto facile elargire consigli, esprimere giudizi quando non si vive il dolore sulla propria pelle, quando non ci ferisce, non ci lascia cicatrici, semplicisticamente ed egoisticamente si sottovalutano i problemi degli altri, si minimizzano. Tutt’altra storia, quando un problema ci riguarda da vicino, quando il dolore lo viviamo personalmente, quando le ferite ci lasciano cicatrici dell’anima profonde e dolenti.
Non si può morire dentro per una storia andata male. L’esperienza fatta mettila nel tuo cassetto dei ricordi e conservati le chiavi, essa serve a fortificare il tuo essere.
Mi aspettavo poco, non ho ricevuto niente, ma me ne vado via con tutto quello che ti avevo portato.
Non ci servono persone che parlano di problemi, servono persone che agiscono silenziosamente per risolvere i problemi.
Perché, ammettiamolo, sono le imprese impossibili quelle che desideriamo maggiormente.
Per avere un mondo perfetto dovrebbe essere da soli bambini, senza malinconia senza inquietudine, senza cattiveria. Sarebbe un mondo all’insegna della purezza, dell’amicizia della bontà, all’insegna dell’amore, e di tutto ciò che è bello ai loro occhi. Un mondo in cui le nostre lacrime dovrebbero profumare solo di caramelle e non di veleno. Un mondo in cui la pioggia non dovrebbe rattrista ma d apparire come una cascata di fili di argento che dissetasse tutta la terra. Un mondo in cui sogni e fantasia soppianterebbero la malinconia e gli incubi, e in cui ogni cuore e un anima sarebbero al riparo da ogni male, protetti da un fortino chiamato felicità. Un mondo dominato da solo bambini sarebbe il mondo che tutti sogniamo. Ma questo posto è l’isola che non c’è.
È molto facile elargire consigli, esprimere giudizi quando non si vive il dolore sulla propria pelle, quando non ci ferisce, non ci lascia cicatrici, semplicisticamente ed egoisticamente si sottovalutano i problemi degli altri, si minimizzano. Tutt’altra storia, quando un problema ci riguarda da vicino, quando il dolore lo viviamo personalmente, quando le ferite ci lasciano cicatrici dell’anima profonde e dolenti.
Non si può morire dentro per una storia andata male. L’esperienza fatta mettila nel tuo cassetto dei ricordi e conservati le chiavi, essa serve a fortificare il tuo essere.
Mi aspettavo poco, non ho ricevuto niente, ma me ne vado via con tutto quello che ti avevo portato.
Non ci servono persone che parlano di problemi, servono persone che agiscono silenziosamente per risolvere i problemi.
Perché, ammettiamolo, sono le imprese impossibili quelle che desideriamo maggiormente.
Per avere un mondo perfetto dovrebbe essere da soli bambini, senza malinconia senza inquietudine, senza cattiveria. Sarebbe un mondo all’insegna della purezza, dell’amicizia della bontà, all’insegna dell’amore, e di tutto ciò che è bello ai loro occhi. Un mondo in cui le nostre lacrime dovrebbero profumare solo di caramelle e non di veleno. Un mondo in cui la pioggia non dovrebbe rattrista ma d apparire come una cascata di fili di argento che dissetasse tutta la terra. Un mondo in cui sogni e fantasia soppianterebbero la malinconia e gli incubi, e in cui ogni cuore e un anima sarebbero al riparo da ogni male, protetti da un fortino chiamato felicità. Un mondo dominato da solo bambini sarebbe il mondo che tutti sogniamo. Ma questo posto è l’isola che non c’è.
È molto facile elargire consigli, esprimere giudizi quando non si vive il dolore sulla propria pelle, quando non ci ferisce, non ci lascia cicatrici, semplicisticamente ed egoisticamente si sottovalutano i problemi degli altri, si minimizzano. Tutt’altra storia, quando un problema ci riguarda da vicino, quando il dolore lo viviamo personalmente, quando le ferite ci lasciano cicatrici dell’anima profonde e dolenti.
Non si può morire dentro per una storia andata male. L’esperienza fatta mettila nel tuo cassetto dei ricordi e conservati le chiavi, essa serve a fortificare il tuo essere.
Mi aspettavo poco, non ho ricevuto niente, ma me ne vado via con tutto quello che ti avevo portato.
Non ci servono persone che parlano di problemi, servono persone che agiscono silenziosamente per risolvere i problemi.