Susan Randall – Stati d’Animo
Preferisco la povertà della fame, e vivere con l’unica ricchezza vera: la mia anima!
Preferisco la povertà della fame, e vivere con l’unica ricchezza vera: la mia anima!
La nostra paura più profonda non è di essere inadeguatila nostra paura più profonda è di essere potenti oltre misura.È la nostra luce, non il nostro buio che ci fa paura.Noi ci chiediamo: “Chi sono io per essere così brillante, così grandioso?Pieno di talenti, favoloso?”In realtà chi sei tu per non esserlo?Tu sei un figlio di Dio.Se tu voli basso, non puoi servire bene il mondo.Non si illumina nulla in questo mondo se tu ti ritiri, appassisci.Gli altri intorno a te non si sentiranno sicuri.Noi siamo nati per testimoniare la gloria di Dio dentro di noi.Non soltanto in qualcuno, ma in ognuno di noi.Nel momento in cui noi permettiamo alla nostra luce di splendere.Noi inconsciamente diamo agli altri il permesso di fare lo stesso.Nel momento in cui noi siamo liberi dalla nostra paura.La nostra presenza stessa, automaticamente, libera gli altri.
Certe volte mi toglierei il cuore per amare con la mente, per seguire un’unica strada, per non soffrire, per vivere di follie e dar libero sfogo all’istinto da uomo, ricucire le ferite, non saper odiare e prendere le persone per quello che sono, altre volte mi toglierei il cervello per pensare col cuore, per cancellare ogni pensiero, ogni indecisione, per non capire la differenza tra fare e non fare, tra il bene e il male, per non avere rancore, per capire meglio un sorriso, per avere una notte da dormire e non dare peso alle delusioni del cuore ma per fortuna a me piace vivere non esistere e questi sono solo pensieri…
Succeda quel che succeda il tempo passa su tutto, e porta via anche i momenti peggiori.
Sapete cosa mi piace in una persona, un pizzico di sensibilità. Senza quella è come camminare in un campo arido, dove non piove mai.
Di notte non dormo perché devo lottare col mio cervello, di giorno non dormo perché devo lottare contro i cervelli degli altri.
Mi sono chiesto tante volte cosa è la vita di chi a son di botte ha ormai imparato a leggere tra le righe, ha imparato a sentire da lontano la puzza di una bugia, ha imparato a sorridere di fronte a un gesto gentile pensando: “Eccolo l’ennesimo gesto ruffiano e da paraculo”! So che non si può vivere così, ma fidarsi ancora è maledettamente difficile.