Susan Randall – Stati d’Animo
Le parole si perdono nel vento. Un abbraccio resta per sempre!
Le parole si perdono nel vento. Un abbraccio resta per sempre!
La follia è innamorarsi, amare, sognare e vivere.
L’amore un susseguirsi di piccoli passi, diventando grandi passi. Per poi morire in quei passi!
Fatta di fiori e rami, ché la carne mi cade per strada a brandelli sotto i colpi della vita. Sono la mia natura selvaggia, la mia soglia matrigna, l’indisponente, l’odiato, lo scherno, l’invidia per braccia e gambe che gesticolano e camminano normalmente. Ho le stampelle attaccate agli occhi per non cadere difronte alle immagini mentali che proiettano ricordi e li introiettano ancor più, relegandoli su un letto antidecubito, ché troppe volte mi hanno lacerato, aprendo le piaghe nella membrana sottilissima di emozioni e memoria. Profumo d’essenza di fiori di loto e ninfee sul pelo d’acqua di stagno che genera muschio sulle pareti umide di archetipi immaginifici, astratti, confusi.
In amore, non si dice mi prederò cura di te, ma, vieni qui lascia che ti abbracci e lascia che ci prendiamo cura di noi!
La notte per dormire? Forse. La notte per amare? Forse. O forse la notte è il tempo dei pensieri!
Mi piacerebbe pensare che il male sia uno scherzo e che il bene ne sia il sorriso.
La follia è innamorarsi, amare, sognare e vivere.
L’amore un susseguirsi di piccoli passi, diventando grandi passi. Per poi morire in quei passi!
Fatta di fiori e rami, ché la carne mi cade per strada a brandelli sotto i colpi della vita. Sono la mia natura selvaggia, la mia soglia matrigna, l’indisponente, l’odiato, lo scherno, l’invidia per braccia e gambe che gesticolano e camminano normalmente. Ho le stampelle attaccate agli occhi per non cadere difronte alle immagini mentali che proiettano ricordi e li introiettano ancor più, relegandoli su un letto antidecubito, ché troppe volte mi hanno lacerato, aprendo le piaghe nella membrana sottilissima di emozioni e memoria. Profumo d’essenza di fiori di loto e ninfee sul pelo d’acqua di stagno che genera muschio sulle pareti umide di archetipi immaginifici, astratti, confusi.
In amore, non si dice mi prederò cura di te, ma, vieni qui lascia che ti abbracci e lascia che ci prendiamo cura di noi!
La notte per dormire? Forse. La notte per amare? Forse. O forse la notte è il tempo dei pensieri!
Mi piacerebbe pensare che il male sia uno scherzo e che il bene ne sia il sorriso.
La follia è innamorarsi, amare, sognare e vivere.
L’amore un susseguirsi di piccoli passi, diventando grandi passi. Per poi morire in quei passi!
Fatta di fiori e rami, ché la carne mi cade per strada a brandelli sotto i colpi della vita. Sono la mia natura selvaggia, la mia soglia matrigna, l’indisponente, l’odiato, lo scherno, l’invidia per braccia e gambe che gesticolano e camminano normalmente. Ho le stampelle attaccate agli occhi per non cadere difronte alle immagini mentali che proiettano ricordi e li introiettano ancor più, relegandoli su un letto antidecubito, ché troppe volte mi hanno lacerato, aprendo le piaghe nella membrana sottilissima di emozioni e memoria. Profumo d’essenza di fiori di loto e ninfee sul pelo d’acqua di stagno che genera muschio sulle pareti umide di archetipi immaginifici, astratti, confusi.
In amore, non si dice mi prederò cura di te, ma, vieni qui lascia che ti abbracci e lascia che ci prendiamo cura di noi!
La notte per dormire? Forse. La notte per amare? Forse. O forse la notte è il tempo dei pensieri!
Mi piacerebbe pensare che il male sia uno scherzo e che il bene ne sia il sorriso.