Susan Randall – Stati d’Animo
Poi ti stanchi, ti stanchi di parlare, intanto sai che nessuno ti capirà mai!
Poi ti stanchi, ti stanchi di parlare, intanto sai che nessuno ti capirà mai!
È il sapore e il calore di una famiglia a rendere grandi le piccole cose.
I miei occhi urlano ciò che la mia bocca tace.
Il nostro bene raramente coincide con il bene del prossimo. Ma siamo troppo egoisti per rinunciarvi.
Per strada, capo chino verso l’asfalto. Lo alzo, osservo una moltitudine di solitudini vaganti. Occhi che si incrociano, ma non si scrutano. Esistenze che si sfiorano, ma non comunicano. Mondi che ruotano attorno lo stesso centro, ma non si attraggono. Per strada, capo chino, rientro in me.
Mi sembrava di appartenere alla schiera dei persi, un girone d’inferno non contemplato, ma non solo mio. I persi, che non riescono a trattenere nulla perché tutto si scioglie loro tra le mani, che non possono scommettere nella vita, né su loro stessi, perché perderebbero inesorabili. I persi, che le cose belle le vivono per un attimo e poi le perdono perché finisce il tempo, che combattono fieri per una causa in cui credono e poi tutto svanisce nella causa che muore. I persi, che non riescono a mantenere neanche il buonumore perché il sorriso si spegne su un viso che non rivedranno più, che non lo possono custodire un amore, perché l’amore squarcia loro il cuore e scappa da quel varco. E a me dentro al cuore non era rimasto più nulla.
Nella mia vita voglio sorrisi e allegria, persone valide e capaci di distinguere il serio dal superficiale, ma soprattutto voglio una vita vissuta nel pieno diritto di poter scegliere dove, come e con chi stare!
È il sapore e il calore di una famiglia a rendere grandi le piccole cose.
I miei occhi urlano ciò che la mia bocca tace.
Il nostro bene raramente coincide con il bene del prossimo. Ma siamo troppo egoisti per rinunciarvi.
Per strada, capo chino verso l’asfalto. Lo alzo, osservo una moltitudine di solitudini vaganti. Occhi che si incrociano, ma non si scrutano. Esistenze che si sfiorano, ma non comunicano. Mondi che ruotano attorno lo stesso centro, ma non si attraggono. Per strada, capo chino, rientro in me.
Mi sembrava di appartenere alla schiera dei persi, un girone d’inferno non contemplato, ma non solo mio. I persi, che non riescono a trattenere nulla perché tutto si scioglie loro tra le mani, che non possono scommettere nella vita, né su loro stessi, perché perderebbero inesorabili. I persi, che le cose belle le vivono per un attimo e poi le perdono perché finisce il tempo, che combattono fieri per una causa in cui credono e poi tutto svanisce nella causa che muore. I persi, che non riescono a mantenere neanche il buonumore perché il sorriso si spegne su un viso che non rivedranno più, che non lo possono custodire un amore, perché l’amore squarcia loro il cuore e scappa da quel varco. E a me dentro al cuore non era rimasto più nulla.
Nella mia vita voglio sorrisi e allegria, persone valide e capaci di distinguere il serio dal superficiale, ma soprattutto voglio una vita vissuta nel pieno diritto di poter scegliere dove, come e con chi stare!
È il sapore e il calore di una famiglia a rendere grandi le piccole cose.
I miei occhi urlano ciò che la mia bocca tace.
Il nostro bene raramente coincide con il bene del prossimo. Ma siamo troppo egoisti per rinunciarvi.
Per strada, capo chino verso l’asfalto. Lo alzo, osservo una moltitudine di solitudini vaganti. Occhi che si incrociano, ma non si scrutano. Esistenze che si sfiorano, ma non comunicano. Mondi che ruotano attorno lo stesso centro, ma non si attraggono. Per strada, capo chino, rientro in me.
Mi sembrava di appartenere alla schiera dei persi, un girone d’inferno non contemplato, ma non solo mio. I persi, che non riescono a trattenere nulla perché tutto si scioglie loro tra le mani, che non possono scommettere nella vita, né su loro stessi, perché perderebbero inesorabili. I persi, che le cose belle le vivono per un attimo e poi le perdono perché finisce il tempo, che combattono fieri per una causa in cui credono e poi tutto svanisce nella causa che muore. I persi, che non riescono a mantenere neanche il buonumore perché il sorriso si spegne su un viso che non rivedranno più, che non lo possono custodire un amore, perché l’amore squarcia loro il cuore e scappa da quel varco. E a me dentro al cuore non era rimasto più nulla.
Nella mia vita voglio sorrisi e allegria, persone valide e capaci di distinguere il serio dal superficiale, ma soprattutto voglio una vita vissuta nel pieno diritto di poter scegliere dove, come e con chi stare!