Sveva Casati Modignani – Libri
Tutto di me può essere detto, ma nulla può essere provato.
Tutto di me può essere detto, ma nulla può essere provato.
Se ci si lega troppo forte a cose e persone, quando queste svaniscono, non se ne va forse anche una parte di noi stessi?
Oggi so che in ogni frase pronunciata c’è l’anima di una domanda, allora temevo che in ogni domanda fosse contenuta una risposta che non sapevo riconoscere.
Il lavoro come sempre lo annoiava. Così si era recato, la settimana precedente, al trasmettitore della nave e ne aveva allacciato i condotti agli elettrodi permanenti che uscivano dalla sua ghiandola pineale. I condotti avevano trasferito la preghiera al trasmettitore, e da lì la preghiera era passata al più vicino centro d’ascolto; la preghiera, in quei giorni, aveva fatto il giro della galassia, per finire (almeno lo sperava) su uno dei mondi divini.
La presenza a sé sta ad indicare che una impalpabile fessura si è insinuata nell’essere. Se è presente a sé significa che non è più totalmente sé. La presenza è una degradazione immediata della coincidenza, perché suppone la separazione. Ma se chiediamo ora: che cosa separa il soggetto da se stesso? Dobbiamo rispondere: nulla.
Il fanatismo è l’unica via d’uscita per i dubbi che non cessano mai di incalzare l’anima dell’essere umano.
Due persone possono andare d’accordissimo, parlare di tutto ed essere vicine. Ma le loro anime sono come fiori, ciascuno ha la sua radice in un determinato posto e nessuno può avvicinarsi troppo all’altro senza abbandonare la sua radice, cosa peraltro impossibile. I fiori effondano il loro profumo e spargono il loro seme perché vorrebbero avvicinarsi, ma il fiore non può fare niente perché il seme giunga nel posto giusto; tocca al vento che va e viene come vuole.