Alexandre Cuissardes – Politica
Aprile dolce dormire. Ma in questi tempi l’aprile è soltanto l’ennesimo mese dell’ingiusto morire.
Aprile dolce dormire. Ma in questi tempi l’aprile è soltanto l’ennesimo mese dell’ingiusto morire.
I moderati perdono tutte le battaglie, per far valere le loro ragioni debbono rivolgersi agli estremisti.
Ormai è appurato che Berlusconi non può eliminare Bersani e Bersani non può eliminare Berlusconi. Hanno trovato la soluzione, ognuno cercherà di eliminare gli elettori (i credenti) dell’altro.
Se tutti i magistrati continuano ad entrare in politica per le nostre beghe legali dovremo rivolgerci a deputati e senatori, lì non c’è la scusa di carenza di organico, quanto ai risultati, forse non ci sarà molta differenza da quelli di oggi.
C’è chi dice che berlusconi parla alla pancia del paese. C’è chi dice che bersani parla solo al pd. C’è chi sa che entrambi parlano soltanto per se stessi.
Pierluigi Bersani, Gherardo Colombo: chi di magistratura ferisce di magistratura perisce.
Vogliamo cambiare i governi, migliorare il paese, ma non vogliamo cambiare noi. I politici vogliono cambiare il paese senza cambiare loro. Speriamo di riuscire a far cambiare idea ai cambiamenti.
Nell’antichità i sacrifici venivano imposti per compiacere gli dei, oggi vengono imposti per compiacere la politica.
Una mela al giorno toglie il medico di torno, ma neanche un morto al giorno toglie i politici di torno.
Ingroia ha avuto un lavoro fisso in magistratura, una opportunità in Venezuela, una in politica, una in val d’aosta, adesso una in Sicilia (più quelle che non sappiamo), ha avuto più occasioni lui in un anno che cento laureati italiani in tutta la loro vita.
Perché i partiti sono così in confusione per i risultati delle elezioni e la presenza dei 5stelle e non riescono a decidere. Possono benissimo fare come hanno fatto per il referendum sul finanziamento ai partiti e la responsabilità dei giudici: fregarsene altamente della volontà popolare.
Casini è presidente dell’udc, la moglie è presidente di casini.
Nella vita civile gli incapaci sono tollerati ma messi in condizione di non nuocere, in politica invece fanno spesso carriera.
In Italia il dialogo fra politica e cittadini dà gli stessi risultati di un colloquio fra un muto ed un sordo.
Ognuno di noi ha pregi e difetti. I politici fanno eccezione, loro hanno soltanto difetti.
In campagna elettorale sentiamo parlare un saggio, un uomo di valore. Una volta al potere ci rendiamo conto di avere votato un ambizioso pieno di ideologie. Ci restiamo male, ma basta riflettere solo un attimo, abbiamo votato un politico. Cosa pretendevamo?
In duecentocinquanta anni siamo passati dall’esempio di volontà di Vittorio Alfieri col suo “volli sempre volli fortissimamente volli” alla prova di pazienza di molti italiani col loro “polli sempre polli fortissimamente polli”.E questo a causa di politici “folli sempre folli fortissimamente folli”