Alexandre Cuissardes – Politica
Il politico chiede il consenso del popolo per andare ad ubbidire a chi comanda senza avere avuto il consenso di nessuno.
Il politico chiede il consenso del popolo per andare ad ubbidire a chi comanda senza avere avuto il consenso di nessuno.
Se fare politica per il bene del paese porta a questi risultati forse sarebbe meglio che i politici sfogassero il loro amore verso altri mestieri ed altri luoghi.
Come classe politica abbiamo ciò che meritiamo. Come ambiente storia e cultura invece no, abbiamo molto più di ciò che meritiamo.
Pur di far tornare la gente a votare può darsi che si inventino il voto ritirato al domicilio dell’elettore o la scheda precompilata solo da avallare.
Ci sono due tipi di politici, quelli incapaci di fare ciò che promettono e quelli incapaci e basta.
I politici fanno promesse a tutti ma mantengono solo quelle fatte a se stessi.
Dietro la fine di un potente spesso non c’è, come appare, una sollevazione popolare, ma la mano di un altro potente.
Ripensandoci è vero, come scrivono i giornali, che i tanti morti suicidi sono tutti morti per crisi. Però i giornali omettono di specificare che la crisi è quella delle coscienze di chi dovrebbe ben governare, ben giudicare, ben amministrare, ben operare.
Di scherzare col fuoco se lo possono permettere i pompieri, non i politici.
Le richieste da parte dei cittadini di un uomo forte fanno gridare allo scandalo persone che per anni hanno governato con un concetto di democrazia molto personale, oppure sperando ognuno di loro di diventare l’uomo forte.
Chi crede in ciò che dice si spiega con poche parole, chi vuole convincere gli altri parla molto, chi li vuole fregare fa i comizi.
Quando la giustizia legalizza l’ingiustizia la vendetta diventa giustizia.
Spesso sono i cosiddetti “buoni avvocati” che contribuiscono al trionfo della cattiva giustizia.
La giustizia è un porto d’armi dato spesso alle persone sbagliate.
L’abisso non è fra classe politica e cittadini, ma fra cittadini vicini alla classe politica e cittadini senza santi in paradiso.
Ci vogliono incoscienza e coraggio per dire che “si cercano accordi fra le parti politiche” quando queste non rappresentano più che pochi credenti, mentre fuori dai palazzi monta la rabbia. Rabbia che, pur essendo forte, è infinitamente inferiore a quella di chi ancora e per ora tace.
Chi si dà alla politica dimentica chi è stato e ricorda soltanto cosa avrebbe voluto essere.