Alexandre Cuissardes – Politica
Per troppi ormai è diventato più importante trovare parole convincenti per sapersi difendere e poter replicare alle contestazioni piuttosto che preoccuparsi di fare bene il proprio lavoro.
Per troppi ormai è diventato più importante trovare parole convincenti per sapersi difendere e poter replicare alle contestazioni piuttosto che preoccuparsi di fare bene il proprio lavoro.
Su cento passi avanti che i nostri governanti ci dicono di avere fatto fare al paese, novanta sono semplicemente passi falsi e dieci sono passi avanti verso il burrone.
Uno dei modi per rendere migliori noi ed il paese è osservare i comportamenti dei politici e fare il contrario di quello che fanno loro.
Promesse per essere promossi (in politica).Promettere il di più a chi ha poco,promettere tutto a chi non merita niente,promettere potere a chi ha ricchezzapromettere ricchezza a chi ha potere,promettere amicizia a chi serve.Dalle parole tutti contenti, nei fatti tutti scontenti.Il promosso è l’unico contento.
Per i sindacati siamo tessere da far valere,per i politici siamo schede elettorali,per i disonesti fessi da fregare,per i truffatori polli da spennare.Ci manca solo chi ci veda come carne da mangiare.
I politici fanno promesse a tutti ma mantengono solo quelle fatte a se stessi.
Dietro la fine di un potente spesso non c’è, come appare, una sollevazione popolare, ma la mano di un altro potente.
Ripensandoci è vero, come scrivono i giornali, che i tanti morti suicidi sono tutti morti per crisi. Però i giornali omettono di specificare che la crisi è quella delle coscienze di chi dovrebbe ben governare, ben giudicare, ben amministrare, ben operare.
Di scherzare col fuoco se lo possono permettere i pompieri, non i politici.
Le richieste da parte dei cittadini di un uomo forte fanno gridare allo scandalo persone che per anni hanno governato con un concetto di democrazia molto personale, oppure sperando ognuno di loro di diventare l’uomo forte.
Chi crede in ciò che dice si spiega con poche parole, chi vuole convincere gli altri parla molto, chi li vuole fregare fa i comizi.
Quando la giustizia legalizza l’ingiustizia la vendetta diventa giustizia.
Spesso sono i cosiddetti “buoni avvocati” che contribuiscono al trionfo della cattiva giustizia.
Ci vogliono incoscienza e coraggio per dire che “si cercano accordi fra le parti politiche” quando queste non rappresentano più che pochi credenti, mentre fuori dai palazzi monta la rabbia. Rabbia che, pur essendo forte, è infinitamente inferiore a quella di chi ancora e per ora tace.
La giustizia è un porto d’armi dato spesso alle persone sbagliate.
L’abisso non è fra classe politica e cittadini, ma fra cittadini vicini alla classe politica e cittadini senza santi in paradiso.
Chi si dà alla politica dimentica chi è stato e ricorda soltanto cosa avrebbe voluto essere.