Anne Rice – Libri
David, è come se Dio e il Diavolo stessero litigando per me.
David, è come se Dio e il Diavolo stessero litigando per me.
“Armand, tornerai?” Lei aveva gli occhi colmi di lacrime. “Promettimelo.”Rimasi di stucco. “Sybelle, cos’è che le donne desiderano così spesso sentire e aspettano a lungo di sentire? Ti amo.”
“Ricorda, cerca di essere furbo per una volta” mi sussurrò Claudia sotto la sua testa bionda: “sei troppo signore!”
Il dolore insostenibile per la perdita di Claudia mi incalzava come una forza potente.
Mi nascosi da lei e dai sentimenti che erano scaturiti in me dalla grande e divorante paura di essere assolutamente incapace di renderla felice o di rendere felice me stesso compiacendola. Avrei dato il mondo per farla contenta. Il mondo che ora possedevamo e che appariva vuoto e eterno.
Claudia: “no Louis non lo faresti mai, il pericolo ti unisce a me”.Louis: “l’amore mi unisce a te”.
Louis rivolgendosi a Claudia: “la sua bellezza bruciava così forte nella mia anima che a stento la sopportavo e i suoi occhi erano soffusi di una luce dolcissima.”
Louis: la parte morale di me, era la parte che aveva amato, ne ero certo.
Claudia: “sono stata mortale per te, mi hai dato il tuo bacio immortale, mi hai amato con la tua natura di vampiro”.Louis: “ti amo ora con la mia natura umana se mai l’ho avuta”.
Claudia: “non posso vivere senza di te, preferirei morire che vivere senza te… non posso sopportare che mi guardi come hai fatto, non posso sopportare che non mi ami!”Mi chinai e le baciai il collo e le guance dicendole: “sìsì mia cara”.
Claudia si avvicinò a me cercando di consolarmi con le mani e gli occhi, come una figlia amorosa: “non ci pensare Louis lascia che tranquillizzi la tua coscienza anche se non saprò mai esattamente cos’è”
Armand: ma ora Claudia ti ha lasciato libero, eppure tu continui a stare con lei, resti legato a lei come alla tua amante.
Louis: “io la amo eppure non le sono vicino […] quest’epoca non significa molto per me, è stata lei a far si che significasse qualcosa”.
Pensai a Claudia, sentii subito le sue braccia che mi cingevano, vedevo la curva delle sue guance nella luce nella mia mente, il dolce languido frullio delle sue ciglia. Il mio corpo si irrigidì, i miei piedi scalciavano contro le assi. Io gridai il suo nome “Claudia” finché il mio collo non si contorse dal dolore e le unghie mi ebbero scavato il palmo della mano.
Louis: “ma non ti aspetterai davvero che me ne vada senza di lei! È in loro possesso la dentro, devi salvarla, non hai scelta!”Sapevo soltanto che dovevo salvare Claudia oppure morire.
E prendendo la mano giocosa di Claudia capisco per la prima volta cosa lei prova quando mi perdona di essere me stesso, quella parte che dice di odiare e amare.
Lottavo per liberarmi urlando che non osassero far del male a Claudia. Volevo isolare le grida di Madeleine, dal terrore che da un momento all’altro vi si sarebbero potute aggiungere le grida di Claudia.