Antonella Coletta – Amico
Perché un amico vero c’è sempre, anche lontano chilometri, dall’altra parte del mondo o di un monitor. Ma un amico c’è sempre. Lo senti tra le pieghe del cuore.
Perché un amico vero c’è sempre, anche lontano chilometri, dall’altra parte del mondo o di un monitor. Ma un amico c’è sempre. Lo senti tra le pieghe del cuore.
Capitano a volte giorni in cui senti “pestato” il cuore, in cui ogni sguardo negato, una parola posson farti star male. E poi, poi arriva un gesto semplice, meraviglioso ed unico dritto al cuore a rifarti sentire viva ed importante. E quei gesti silenziosi, quelle carezze velate sono gli amici a portarli nella tua vita, a ridarle colore, a farti sentire un dolce caldo al cuore. Quegli amici veri che si illuminano come fiammelle, che ti fan compagnia e ti proteggono come una caldo e sformato maglione. Sono gli amici della pelle, dell’anima. Quelli che chiamiamo amici del cuore.
Siamo nell’epoca del “farsi notare”. Nell’era dei cuori in bacheca e del poco tempo per stare davvero accanto a chi di noi, in quel momento, ha bisogno. Ma farsi notare non è farsi “ricordare”, entrare nell’anima delle persone. E un cuore puntato in bacheca non è di sicuro una dichiarazione di amicizia, a casa mia. Ci vuol ben altro. Molto altro.
Io non mi aspetto mai niente da nessuno, tranne da chi ho caro al cuore, ma seriamente. Non mi aspetto proprio nulla. Per questo so dire grazie, per tal motivo so tacere benissimo. E so infine dire basta e andarmene. Mi aspetto tanto da me stessa, dallo specchio in cui ogni giorno rifletto la mia anima.
Che ci posso fare se amo chi resta. Se amo le persone che non dicono solo ci sono, ma al mio fianco ci restano. Che ci posso fare se non porto rancore, se alla lunga amo più il mio sorriso e il mondo colorato intorno. Che ci posso fare se da alcune persone poi mi stacco, senza dispetti o altro, perché a nascondino si giocava da bambini, adesso non più. Che ci posso fare se sono un ammasso di imperfezioni ma “tutto cuore”. Mi amo così fragile, imperfetta e strana. Vivo tutto di pancia e cuore, piango davanti ad un buon libro, un’emozione inaspettata, un film o di fronte a “buone intenzioni”. Mi chiudo se non vedo o leggo rispetto o semplicità e verità. Sono così e non cambio. Sono così e non ho intenzione di cambiare.
Le cose belle non passano, non deludono, non ti abbandonano e non si dimenticano. Le cose belle entrano dentro, penetrano nell’anima e vi trovano un luogo caldo e sicuro in cui abitare. Le cose belle hanno un nome, come l’amicizia vera, che sà di casa e famiglia, come il cuore di chi ami, come le mani che ti trattengono per non farti cadere. Le cose belle son le parole sussurrate, perché l’amore vero non ha bisogno di venir urlato. Perché “c’è” sempre, è in ogni cosa.
Di te ho ricordi dolcissimini e meravigliosi. Profumati come i tuoi sorrisi e me ne hai regalati tanti. Come le nostre risate vere ed allegre. Come i tuoi occhi rubati al cielo, e che adesso in quel cielo brillano fortissimo. Di te mi rimane tutto, anche se non sei più qui. E sempre, sempre, basta poco, e torna tutto il dolore. Torna la mancanza. E quanto amavi tu la vita, quanto hai lottato tu per difenderla la tua di vita. Fino all’ultimo mi hai sorriso mentre dentro piangevi. E con te ricorda, e stringila, è volata via la parte più bella di me. Adesso qui resto io, a metà dell’anima, con mille ricordi meravigliosi. I tuoi.
Ti reincontrerai a metà del viaggio, sempre, con le persone che non vorrai perdere. Che non potrai permetterti di perdere.
Comunque è vero. È la storia di ciascuno di noi, impressa a caratteri invisibili sull’anima. È vero che nel momento in cui sei più fragile, ti accorgi di chi non c’è mai stato realmente e di chi, al contrario, per un tuo sorriso sincero, quasi scaravolterebbe il mondo. È vero che cadendo ti rialzi più consapevole e forte. E’vero che alla fine da alcune persone e da certe cose ti distacchi e ti ritrovi più sereno, più felice. Ed è assolutamente vero che di alcuni sorrisi scopri, si non poterne più fare a meno.
Un amico le cose te le dice, le belle per tirar su un sorriso, le dure e più sincere per portarti a ragionare. Chi tiene dentro e magari poi esplode amico non è, tanto sincero non è. È semplicemente altro, ma lontanissimo da me.
Quando un tuo amico sta male, uno di quelli veri, non da sorrisi di circostanza o frasi fatte, quello delle confidenze vive, delle parole che sanno di fatti, dei musi lunghi che non esistono, di due anime che parlano col cuore. Quando sai che sta male, che vive un forte dolore ti blocchi, resti incredula e taci. Nessuna parola servirebbe, conservi i respiri affinché gli giungano come silenziosi abbracci.
Ciò che unisce davvero al di là del cuore e la simpatia, al di là delle strette di mano e delle pacche sulle spalle, sono la tenerezza, la complicità e le risate.
E mi meraviglio ancora, mi stupisco, di quanto gli amici più veri siano quelli che arrivano al momento giusto. Ti scaldano col loro silenzio, come un cornetto caldo al mattino. E corrono al tuo silenzioso grido. E restano. E stringono. E amano sempre. Gli amici veri, che benedizione!
E chi corre a salvarti? Chi si prende l’impegno di raccoglierti? L’amico. Quello vero. Quello che con te divide le risate ed i tuoi pensieri, non solo i suoi. Quello che di parole ne ha poche, ma vere e sincere. Quello che ti dice che domani di sicuro anche con la neve brillerà il sole. Quello che la tua mano la tormenta di dolore per quanto la stringe. Che non ti dice spesso quanto ti vuol bene, ma te lo dimostra. Quello che invece ti sommerge di parole belle e coccole. Quello che è una frana nei sentimenti, ma ha un grande cuore. Quello che ti cerca poco, ma corre veloce al tuo richiamo. Quelle poche anime belle, silenziose, urlanti e vere che chiamiamo amici. Gli amici sono una storia d’amore, in alcuni casi davvero infinita.
Non accetto consigli da chi non reputo sincero. Non ascolto neppure le parole. Il solo suono mi disturba. Non tollero intromissioni nell’anima da chi la sua non la mette mai in gioco.
Che strano modo ha la gente di dimostrare affetto. Lo pretende, ma non ne dà. Troppo concentrata su se stessa, troppo spesso. Ma l’amore di sé, il vero, non prescinde dall’interesse verso gli altri. È la cura dell’anima altrui che conduce alla serenità vera della nostra.
Le parole hanno distrutto nazioni. Le parole restano sulle labbra, non toccano i cuori. A parole c’è gente che costruisce castelli, finti come la propria anima. A fatti certe persone valgono meno di niente. Si nutrono di vittimismo e dispetti. L’amore non è questo. L’amicizia non è questo. A casa mia ovvio. Nel mio cuore, sicuro. E chi per me non c’è stato nel momento del bisogno, pur sapendo, si volti adesso da un’altra parte, perché adesso sono io che non voglio. E lo dico di cuore. Chi l’anima la mette a spicchi se la mangi pure, non mi serve. Io l’amico lo difendo davvero, lo nutro davvero. E chi crede di sbarrar porte non sa che già le mie, per loro, son piene di cemento. Chiuse.