Antonio Cuomo – Guerra & Pace
Signore, tu che sei il padre del mondo stringi a te questi figli, scordati dalla distratta umanità.
Signore, tu che sei il padre del mondo stringi a te questi figli, scordati dalla distratta umanità.
C’è un solo modo per vincere una guerra: evitarla.
Quando esplode il cuore, il suo boato ferma il mondo. Mentre le sue schegge accendono le anime, come stelle nelle notti d’agosto.
La nostra risposta alla violenza è amare intensamente.
Usciamo da un conflitto per riprenderne un altro, ma non è così che si onora la vita.
La natura in ogni suo verso è il palcoscenico meraviglioso creato da Dio, adibito per deliziare ogni nostro istante. Il Suo paradiso terreno, dove tutto ha un suo ruolo, equilibrio curato e verificato dal suo Onnipotente sguardo, come un regista attento e scrupoloso segue ogni suo volgere, in ogni atto prevale la bellezza e l’amore del Suo cuore.
La natura diffonde con i suoi fiori una fragranza divina per ripagare Dio delle bellezze che gli son state affidate.
Un fiore nato dal niente profuma il tutto.
I colori della natura sono i sorrisi di Dio.
I fiori sono poesie scritte dalla mano sapiente di Dio, ma lette dai nostri cuori.
Cos’è un albero? L’albero è una divinità, una congiunzione tra l’essere e il divenire. Perché l’albero ha radici che si nutrono di solide realtà, mentre i suoi rami carezzati dal sole e annaffiati dalla pioggia, respirano tutti i nostri aliti, conoscono ogni nostro desiderio, che librandosi nell’aria, cullati dal vento, li distendono fino al cielo.
L’autunno è un ideatore silenzioso, che distende le sue opere attraverso la natura, descritte in mille atti d’amore, giochi di colori e sfumature meravigliose, senza usar parole incanta i nostri animi con la sua dolce prosa.
I colori più intensi li dipinge la natura in tutta naturalezza.
L’amore scuote la vita come l’onda muove il mare.
Chiove n’cape ò ricco. Chiove n’cape ò povero. Ò ricco vene scarfate, s’asciutto, rimane sane. Ò povero non l’asciutto nisciuno, care malato e more bagnato.Piove in testa al ricco. Piove in testa al povero. Il ricco viene scaldato, si asciuga, rimane sano. Il povero non lo asciuga nessuno, si ammala e muore bagnato.
Si nù pensièr cà nu vogliò capì, pecché si ò dolorè cà fa murì!Sei un pensiero che non voglio capire, perché sei il dolore che fa morire!
L’ammore overe è comme ò cielo, se po’ fa scure, ma nun fernesce maje.