Arjan Kallco – Filosofia
La società umana è la filosofia vivente più complessa, perché filosofia è la vita stessa.
La società umana è la filosofia vivente più complessa, perché filosofia è la vita stessa.
Il tempo è l’unico testimone, purtroppo muto, che custodisce tutti i segreti del passato e che potrebbe rivelarceli chiari (se veramente succedesse) senza censura.
La lingua è il più grande monumento nazionale vivo che, nonostante l’evoluzione e la trasformazione nel tempo, rimane sempre immortale, perché in essa c’è la storia di un popolo.
Nessuna storia del passato non può avere presente, perché il tempo si è fermamente fermato sulle sue rovine.
I ricordi conservano sempre il sigillo del dolore e della tristezza, anche se il tempo cerca comunque di addolcirli e focalizzarli.
La nostalgia è l’unica reminiscenza viva del passato che non si può cancellare mai dalla nostra mente, perché ci sono in essa i battiti magici del cuore e le frustate crudele dei ricordi.
La prossima volta non è che cambia molto le cose, soltanto rinvia l’appuntamento inevitabile dello scontro.
Una società che non guarda al suo futuro è come un albero che si rifà soltanto i propri cicli finché non invecchia.
Non c’è neanche un sì che non voglia dire anche no, così come un no che spesso vuole dire sì.
Quando i desideri nascosti diventano sogni, è il momento di smettere di sognare.
La traduzione è la vera arte della trasformazione di una anima ignota, anche di una nazione, che si intreccia in modo complesso nell’opera, in una altra opera, mai simile, ma di anima universale.
La vita è la ricerca alla perfezione che bussa soltanto dopo aver curato meticolosamente tutti i dettagli, dalla partenza sino al momento finale dell’attesa. Non è mai una perfezione ideale, ma ci sono dentro sfumature percettibili dell’intento verso di essa.
L’identità nazionale è pura nella sua originalità, è spirituale nella propria anima, è sociale nel suo carattere, è materiale nella sostanza.
L’uomo è in bilico fra due soddisfazioni: materiale e spirituale, senza le quali è un cadavere che non troverà mai la strada.
La sincerità è una virtù che non farebbe soffrire nessuno, ma purtroppo altre virtù incombono.
La critica letteraria è una lingua sottile della ragione nel distinguere nettamente l’egoismo irrefrenabile e la generosità della tolleranza.
Ogni ritorno, dopo un viaggio, pur breve, rappresenta un libro completamente finito nelle immagini e contenuto, ma non ancora scritto, e non attende altro che aprire la prima pagina e iniziare a metterci la prima parola. Il resto è già fatto.