Barbara Brussa – Sogno
Vi sono sogni così ben radicati nella nostra anima, da sembrarci l’unica realtà possibile.
Vi sono sogni così ben radicati nella nostra anima, da sembrarci l’unica realtà possibile.
Così come il bruco diventa farfalla, il Sogno realizzato diventa favola.
I sogni abusivamente parcheggiati nel cuore impallidiscono, ed è allora che devi farli sgombrare e imbrattarti l’anima di nuovi colori!
Camminando sulla realtà, apro la finestra dei sogni affinché la brezza della notte possa insinuarsi dentro me; portando in dono profumi lontani, risvegliando il canto celestiale di dolci parole, appese alla gruccia del passato.Apro la finestra dei sogni: depongo un bacio sulle tue labbra, rubo il sorriso che appartiene allo splendore del tuo volto, e illumino questa lunga notte che mi vedrà addentrarmi nell’alcova dei ricordi miei più belli. Mi addormenterò, al ritmo di un seducente incantesimo.
Arrivata alla fine del viaggio, dovrò pur aver trovato un senso ai miei sospiri, ai miei respiri, alle lacerazioni della pelle di quest’anima mia che, consapevole o illusa, ha continuato ad arrampicarsi sulla scivolosa parete dei sogni. Tentando di raggiungere l’infinito.
La vita è generosa nel regalare sogni, ma è anche così stronza, che spesso te li cede dopo aver eliminato tutti gli strumenti per renderli realizzabili. A volte, con tanta fortuna, quel sogno riesci a stringerlo a te almeno una volta, prima di essere costretto a lasciarlo andare. Per non sciuparlo, per non vedergli scendere sul volto quella grossa lacrima dell’impossibilità. Resta la magia di una stella caduta dal cielo, venuta a illuminarti il cuore per un istante, che scorrerà eternamente vivo e pulsante nelle vene della tua più profonda essenza. E tra le lacrime, troverai polvere d’oro: dovrai ammettere, malgrado tutto, di essere stato fortunato.
Cavalchi un sogno che ti fa volare; solo se sarai così audace da seguirlo fino in fondo, a vertiginose altezze, rischierai di atterrare poi su una fatata realtà.
Cerca, tra le rime stonate della vita, l’aria melodiosa di mille farfalle in volo. Quel brivido sottile, che screpola la pelle livida del quotidiano, rivelandone l’azzurro segreto.
I sogni degni di tal nome non si spengono mai, e le azioni sono consequenziali all’intimo e vitale desiderio di vederli realizzati. Diversamente, non sono sogni ma fuochi fatui, che ben presto spireranno tra l’eco vuota del non fatto e la pigrizia dell’intentato.
Il “troppo tardi” ha lo sguardo spietato di chi ti ha portato via tutto, lasciandoti lo spettro d’un sogno, che non appaga più la tua fame d’immenso.
Ho la pelle impregnata di sogni; un profumo che si diffonde nel cuore, contrastando gli afrori del quotidiano vivere.
I sogni devono essere eccessivi, sempre. Ci penserà la realtà, poi, a ridimensionarli.
Toccare un sogno lascia segni così profondi, che nemmeno la più ostile delle realtà potrà mai cancellare. Senza limiti, mi concedo a quella dolcissima tortura che è il ricordo di te; mi perdo ancora, in quello sguardo che aveva tutto lo splendore dei cieli più belli. E mi ritrovo, più forte che mai.
Spengo la luce su uno spregevole oggi che già appartiene a ieri, e dolcemente mi corico sui sogni del domani.
Si sono stancati anche i sogni, di far fiorire giardini magici e profumati sull’isola che non c’è.
Serbo nel cuore un dolce segreto e, nel respiro della notte, ne faccio ricami di fantasie sul velluto dei sogni.
Sospesa tra sogno e realtà, sorvolando gli abissi delle illusioni, mi aggrappo ad un raggio di luna e mi cibo di stelle. Un ricordo negli occhi, e subito appari a fianco del cuore, a bere con me poesia dal calice del senza tempo.