Blaise Pascal – Uomini & Donne
Quanto più si è spiritualmente dotati, tanto più accade di scoprire uomini originali. La gente comune non fa differenza tra un uomo e un altro.
Quanto più si è spiritualmente dotati, tanto più accade di scoprire uomini originali. La gente comune non fa differenza tra un uomo e un altro.
Volete che si pensi bene di voi? Non ditene.
L’uomo non è che una canna, la più debole di tutta la natura; ma è una canna che pensa. Non occorre che l’universo intero si armi per schiacciarlo; un soffio d’aria, una goccia d’acqua basta per ucciderlo. Tutta la nostra dignità consiste nel pensiero. A ciò noi dobbiamo richiamarci e non allo spazio e alla durata che non sapremmo colmare. Sforziamoci dunque di ben pensare: ecco il principio della morale.
Ci sono due specie di uomini: gli uni sono i giusti, che si credono peccatori; gli altrii peccatori, che si credono i giusti.
Gli uomini sono così necessariamente pazzi, che il non esser pazzo equivarrebbe ad essere soggetto ad un altro ramo di follia.
Il nutrimento del corpo si effettua a poco a poco. Pienezza di cibo e poco di sostanza.
Ciò che può la virtù di un uomo non si deve misurare dai suoi sforzi, ma dal suo comportamento ordinario.
Nonostante la vista di tutte le nostre miserie, che ci serrano, che ci soffocano, noi abbiamo un istinto che non possiamo reprimere, che ci eleva.
Due cose istruiscono l’uomo su tutta la sua natura: l’istinto e l’esperienza.
L’uomo non è né angelo né bestia, e disgrazia vuole che vorrebbe far l’angelo ma fa la bestia.
Gli uomini si dedicano ad inseguire una palla o una lepre; è il piacere persino dei re.
Quelli che fanno delle antitesi forzando le parole sono come quelli che fanno false finestre per la simmetria: la loro regola non è di parlare giusto, ma di comporre figure retoriche giuste.
L’esperienza ci fa vedere una differenza enorme fra la devozione e la bontà.
Essendone alterata la vera natura, tutto diventa la sua natura; come, essendo perduto il vero bene, tutto diventa il suo vero bene.
Chi non vede la vanità del modo è vano a sua volta. Ma poi, chi non la vede, tranne i giovani immersi nel frastuono, nel divertimento e nel pensiero dell’avvenire?Ma togliete loro ciò che li distrae, li vedrete inaridire nella noia. Allora, pur senza conoscerlo, sentono il nulla, ed è davvero una disgrazia essere tristi a tal punto quando si riflette su se stessi, e non potersi distrarre.
La dolcezza della gloria è così grande che, a qualsiasi oggetto la si congiunga, magari alla morte, tuttavia la si ama.
La memoria è necessaria per tutte le operazioni della ragione.