Carl William Brown – Società
Una società che non tutela le minoranze è ingiusta. Tutte le società tutelano scarsamente le minoranze. Tutte le società sono ingiuste.
Una società che non tutela le minoranze è ingiusta. Tutte le società tutelano scarsamente le minoranze. Tutte le società sono ingiuste.
Le moderne società capitalistiche preferiscono garantire molti fatui bisogni a pochi che non pochi fondamentali bisogni a molti.
Il nostro sistema economico evidentemente non è “Pareto efficiente”, infatti più qualcheduno aumenta il proprio benessere e più gli altri aumentano il loro malessere: il nostro sistema è quindi “Pareto deficiente”.
Ormai il concetto di uguaglianza non esiste che in matematica.
Costruendo una nuova scuola forse si migliora la società; costruendo una nuova prigione di sicuro la si peggiora.
Affinché tutti possano vivere bene, l’organizzazione sociale deve essere semplice ed efficiente, al contrario oggi è tremendamente complessa ed inefficiente.
La società è gerarchicamente parlando a forma di piramide, la base si porta sulle spalle tutto il resto.
E se un giorno lo sfruttato diventasse sfruttatore? Noi non dobbiamo solo invertire i ruoli, ma dobbiamo invece trovare l’equilibrio, la stabilità, la vera uguaglianza.
Tutti i cittadini hanno l’obbligo di rispettare le leggi, a patto che queste non richiedano un comportamento eticamente ingiusto.
Finché il mondo avrà bisogno di essere governato, la stupidità non andrà in pensione.
Agli avvocati non interessa molto che la società migliori, anzi per loro è meglio che peggiori.
Il volontariato è un’opera che arricchisce lo stato, ma siccome lo stato arricchisce i potenti…
Nella società dei consumi la razza umana si è consumata anche il cervello.
La sapienza aveva incoraggiato i più forti a governare, poi subito dopo, visto i risultati, colta da orrore e pentimento si suicidò. Per tale motivo, da allora, il mondo è prosperato nell’imbecillità.
In economia il fattore umano è determinante, ma poiché è un fattore demenziale, potete ben capirne le conseguenze.
L’imbecillità non è tipica solo dei potenti, però attraverso loro comanda.
Combattere l’ingordigia e l’avidità del nostro prossimo significa dichiarare guerra all’egoismo della razza umana, significa aggredire ciò che anche Kant definiva come il “male radicale” della società; in questi termini la lotta diventa dunque un dovere etico e la protesta una necessità esistenziale.